Quantcast
Channel: decoriciclo
Viewing all 398 articles
Browse latest View live

Appendi-chitarra fai-da-te

$
0
0
I più osservatori avranno intravisto la chitarra appesa al muro nella foto della finestra trompe-l'oeil con vista mare, qualche post fa.
Questa non è opera mia, bensì di mio marito Luca, nonché proprietario della chitarra... io sono l'unica in famiglia a non saper suonare assolutamente alcuno strumento musicale.


L'idea dell'appendino per la chitarra scaturisce da un'esigenza salva-spazio, ovvero per non averla in mezzo ai piedi appoggiata un po' qua e un po' là, continuamente esposta al rischio di cadute e colpi accidentali. Inoltre, mi dicono, se la si appoggia alla parete il manico finisce per "imbarcarsi".

appendi-chitarra fai-da-te 3

Il nuovo congegno è molto semplice, composto da due ritagli di multistrato di pioppo spesso 1 cm, di cui uno rettangolare e uno sagomato con il traforo per formare l'alloggiamento del manico dello strumento. Il tutto è tenuto insieme e sostenuto da una squadretta metallica fissata con delle viti per legno.

appendi-chitarra fai-da-te 2

La facciata superiore è rifinita da un grosso feltrino adesivo, in modo da ridurre lo sfregamento e il rischio che il manico si rovini.

appendi-chitarra fai-da-te 4

Grazie a questo dispositivo la chitarra rimane sospesa e allo stesso tempo staccata dal muro, cosa utile soprattutto in caso di rischio di umidità.

Prima della recente ri-tinteggiatura della parete, il porta-chitarra era stato lasciato senza colore, usufruendo unicamente della praticità dell'oggetto senza badare minimamente all'aspetto estetico; in occasione della imbiancatura "grigiatura", ho usato la stessa idropittura utilizzata per il muro per dargli una veloce mano di colore... e devo dire che il suo aspetto ora mi piace molto di più, grazie al fatto che si uniforma senza dubbio meglio all'ambiente circostante.

A presto! =)




Canotta a filet con pesce

$
0
0
Un'altra canotta saltata fuori in seguito a un repulisti, compagna di quelle personalizzate con il nome pubblicate qualche post fa, realizzata sempre nello stesso periodo (cioè diversi anni or sono), sempre all'uncinetto con la tecnica del filet.


Questo capo era di Ilaria e lo portava quando aveva circa 3 anni; ho usato del cotone color celeste e ho creato un simpatico pesce come motivo decorativo della parte davanti.

canotta celeste filet con pesce 2

Come sempre, per creare lo schema ho disegnato un pesce su un foglio a quadretti e poi l'ho "colorato" con quadretti pieni e vuoti. Lo sfondo è costituito da una rete di quadretti vuoti, movimentata nella parte superiore da una scia di bolle d'aria che salgono fino alla spallina della canotta.

canotta celeste filet con pesce 3

Il retro invece è tutto a rete, decorato unicamente da qualche fila di onde spumeggianti. Come sempre mi succede, al momento di unire il davanti e il dietro, mi sono accorta che il top era troppo stretto; così ho salvato il lavoro lavorando sui fianchi, come ho descritto QUI.

Se tutto va bene, anche il prossimo post sarà a tema "pesci"...
...a presto! =)


Mario e Luigi (quasi) 3 anni dopo

$
0
0
Nel precedente post ne avevo preannunciato un successivo 
sempre a tema pesci.
Non era esattamente questo che mi accingo a scrivere
ciò che avevo in mente... ma il lavoro che doveva esserne l'oggetto è stato
lungo e la selezione delle millemila foto anche.
Considerando che invece il tempo è pochissimo, 
e che ci tengo a raccontarlo per bene,
mi tocca rimandarlo ancora.

Ma i protagonisti sono comunque loro


i nostri pesciolini rossi che ci fanno compagnia da oltre due anni e mezzo.
Per la precisione, erano pesciolini quando li abbiamo presi, 
ma nel frattempo sono diventati dei pescioloni
e la loro vaschetta era davvero troppo piccola per loro.

Ora hanno una bella casa grande, molto più grande,
dotata di tutti i comfort di cui necessitano,
una casa a misura di pesce insomma.
E hanno anche due nuovi compagnetti.

Tutto questo, prossimamente su questi schermi.
A presto! =)

Il nostro pond, parte 1: come abbiamo allestito l'esterno

$
0
0
Finalmente eccola qui, la nuova grande e confortevole casa per i nostri pesci rossi: un pond


Ho deciso di utilizzare la parola inglese "pond", perché identifica meglio il concetto rispetto a "laghetto"; quest'ultima infatti si riferisce al classico specchio d'acqua scavato nel terreno, delimitato da sassi e/o vegetazione di vario tipo, mentre quella del pondè un'idea molto più ampia e variamente interpretabile, perché si riferisce alla creazione di ambienti acquatici di varie fogge e dimensioni (molto spesso infatti si tratta di mini-pond), allestiti nei più svariati contenitori, con piante e animali acquatici, posizionabili sia in luoghi chiusi che all'aperto, su balconi, terrazzi e nei giardini anche molto piccoli, come il mio.

Nonostante la meticolosa selezione, le foto dei vari passaggi della costruzione sono rimaste comunque tante; per questo ho pensato di raggrupparle in alcuni collage, ma chi volesse vederle singolarmente e ingrandite può farlo attraverso il relativo album su Flickr.
Ho inoltre diviso l'argomento in due post-capitoli: in quello di oggi mostrerò come abbiamo allestito l'esterno, mentre nel prossimo parlerò della parte interna che, soprattutto nel caso siano presenti anche dei pesci, è molto importante perché ci sono delle condizioni da rispettare.
A questo proposito, vorrei aprire una parentesi: dato che era da molto tempo che accarezzavo l'idea di realizzare un laghetto in giardino mi sono molto documentata su internet, e ho anche creato una bacheca su Pinterest dedicata interamente a questo argomento, nella quale ho raccolto molte idee. Però spesso "molte idee" vuole anche dire "molta confusione", quindi sono stati fondamentali i preziosi consigli dei gestori di un negozio specializzato in acquari, che hanno saputo rispondere con disponibilità e competenza alle mie molte domande.

Ma vediamo come è fatto il nostro pond: tutto è cominciato con uno scavo nella zona del nostro piccolo giardino prescelta per ospitarlo.

2. scavo e posizionamento contenitore

Il recipiente che abbiamo utilizzato come base è un raccoglitore per l'acqua piovana, comprato per l'occasione, nonostante avessi meditato a lungo su vari tipi di contenitori di recupero. Per esempio, mi intrigava molto l'idea di utilizzare dei vecchi pneumatici da trattore o camion, ma volevo essere certa che il materiale fosse sicuro, sia per i pesci che avrebbe dovuto ospitare all'interno che per la terra circostante. Immagino quindi che un contenitore appositamente creato per raccogliere e riutilizzare l'acqua piovana in giardini e orti, non rilasci sostanze tossiche né all'esterno né all'interno.
Il nostro ha una capacità di 200 litri, misura 80 cm di diametro e 85 cm di altezza. L'abbiamo interrato solo per circa la metà, facendo attenzione a riempire bene con la terra lo spazio intorno alle pareti esterne, bagnando con l'acqua e comprimendo bene con un bastone per compattare il più possibile.

3. rivestimento parte esterna

Poi abbiamo rivestito la parte del contenitore rimasta esposta fuori terra con dei mezzi tronchetti di legno; questi hanno sia scopo decorativo che di protezione della plastica, per mitigare sia l'azione riscaldante del sole d'estate che quella del gelo in inverno. Sotto ai tronchetti abbiamo posizionato dei sassi piatti di serizzo (avanzati anni fa dalla costruzione del camino) per non metterli direttamente a contatto con la terra, rimandando in questo modo il loro deperimento.
Dove si interrompe il giro di mezzi tronchetti abbiamo sistemato un grosso e bizzarro legno, recuperato un paio d'anni nella buzza, ossia l'insieme di piccoli legnetti e grossi tronchi che si accumula sulla superficie del lago in seguito a periodi di forti piogge e che pian piano vengono sospinti e depositati sulle spiagge. L'avevo preso perché mi ispirava... e finalmente ha trovato il suo scopo.
Attorno al simpatico pezzo di legno abbiamo posto alcuni sassi recuperati in diverse spedizioni al fiume, intraprese proprio per scovare gli esemplari giusti, ognuno dei quali scelto avendo bene in mente dove sarebbe andato a posizionarsi.
La "coda" di sassi che si vede nella foto in basso a destra del collage qua sopra, serve per coprire e riparare il filo elettrico della pompa sommersa da mani e zampe indiscrete e soprattutto dall'azione del decespugliatore.

4. movimento acqua

Ed ecco a cosa serve la pompa sommersa di cui parlavo: prima di tutto a filtrare l'acqua per mantenerla pulita, e allo stesso tempo a creare dei giochi d'acqua, che non sono solo decorativi.... come vedremo nel prossimo post.
Il meccanismo della fontanella centraleè un accessorio della pompa stessa, mentre la cascatella laterale è opzionale e si può realizzare a proprio piacimento.

5. foratura bottiglia per cascata laterale

Noi abbiamo scelto di ri-utilizzare una bottiglia di vetro a forma di ampolla, ex confezione di una grappa. Ovviamente è stato necessario forarla e per farlo Luca ha usato un piccolo trapano per hobbystica, procedendo molto lentamente e avendo cura di mantenere bagnati sia la punta del trapanino che il vetro stesso, per evitare dannosi surriscaldamenti.
Nonostante le accortezze, dopo un po' lo spesso vetro del fondo della bottiglia ha iniziato a creparsi, perciò non è stato possibile raggiungere il diametro del foro necessario ad introdurvi il tubo di gomma che collega la bottiglia alla pompa.

6. fissaggio bottiglia per cascata laterale

Abbiamo allora aggirato il problema collegandovi un pezzo di plastica ricavato da un piccolo imbuto inutilizzato e legato con un segmento di fil di ferro annodato.
Infine abbiamo fissato la bottiglia al tronco di legno mediante un gancio a vite.

7. posizionamento tubo per cascata laterale

Nella foto qua sopra si vede il sistema con il quale abbiamo installato il tubo di gomma: con un coltello appuntito e affilato abbiamo creato un foro nella parte superiore del contenitore di plastica, vi abbiamo fatto passare il tubo collegato alla pompa, abbiamo fatto girare quest'ultimo esternamente attorno al tronco e poi l'abbiamo inserito nel fondo della bottiglia. Una volta posizionati i sassi di fiume, il tubo resta quasi interamente nascosto.

Il lavoro strutturale/decorativo esterno è praticamente finito...

8. ombreggiare quando fa caldo

...non resta che posizionare un ombrellone per ombreggiare lo specchio d'acqua nelle ore più calde del periodo estivo...

9. pescatore i fil di ferro e plastica

...e uno strano personaggio appollaiato sul tronco di legno, che fa (rigorosamente) finta di pescare. Il pescatore è modellato a mano, con una struttura di fil di ferro zincato; me lo immaginavo interamente fatto di ferro, ma in quel modo non era molto visibile e si mimetizzava troppo nell'ambiente circostante. Allora per il corpo ho pensato di usare un ritaglio di plastica bianca, ricavato da un flacone di shampoo, l'ho forato lungo il bordo con l'attrezzo che si usa per forare le cinture, e l'ho "cucito" alla struttura di metallo con del fil di ferro sottile.
La canna da pescaè fatta con un rametto proveniente dalla potatura del pero (il cui tronco si vede sullo sfondo) e la lenza è un pezzo di spago dal quale penzola un piccolo amo di fil di ferro.

Al prossimo post, con la descrizione dell'allestimento interno. =)


Il nostro pond, parte 2: come abbiamo organizzato l'interno per i pesci + manutenzione

$
0
0
Ed ecco qui la seconda puntata della "saga" del nostro pond, ovvero il piccolo laghetto che abbiamo allestito, per i nostri pesci rossi, nel nostro altrettanto piccolo giardino.


Come accennavo nel precedente post, non servono grandi spazi per creare piccoli ambienti acquatici, con o senza pesci, e si possono utilizzare come base i più svariati contenitori, di riciclo e non solo. Per una veloce carrellata delle infinite possibilità potete dare un'occhiata alla mia bacheca di Pinterest dedicata all'argomento ma, soprattutto se vi si vogliono inserire anche pesci o tartarughe d'acqua, è sempre opportuno affidarsi ai consigli di esperti nel settore; noi abbiamo trovato un valido aiuto in un negozio specializzato in acquari (www.discusfantasy.net/).

Il nostro pond dunque ospita 4 pesci rossi, perciò l'organizzazione dell'interno è strutturata in funzione del mantenimento del loro benessere; ci sono quindi delle caratteristiche ben precise da rispettare.
La prima di tutte è la profondità: se è vero che la superficie del laghetto può essere anche relativamente contenuta (il nostro ha un diametro di circa 65 cm) l'altezza dell'acqua dovrebbe superare almeno i 60 cm (il nostro è profondo circa 80 cm). Questo serve per far sì che i pesci possano tranquillamente sopravvivere all'inverno, anche se la superficie dovesse gelare, e perché possano trovare la temperatura ideale quando fa molto caldo, dato che sul fondo sarà sempre più fresca che in superficie.

2. grotta sommersa

Dato che i pesci rossi amano nascondersi, abbiamo creato una bella e spaziosa grotta sommersa, semplicemente posizionando sul fondo alcuni grossi sassi di fiume. E' meglio provvedere a questa operazione prima di riempire il contenitore con l'acqua, perché potrebbero essere necessarie varie prove e spostamenti, per verificare la stabilità delle pietre.
Una cosa importantissima da sapere sui sassi da scegliere è che non devono essere calcarei, né contenere venature ferrose, perché questo potrebbe modificare negativamente il pH dell'acqua rendendola dannosa per i pesci. Per sapere se i sassi che abbiamo raccolto sono idonei, basta fare una semplice prova: versare sopra la pietra una goccia di acido cloridrico (muriatico). Se nel punto in cui si è versato il liquido si formano delle bollicine, la pietra è calcarea e quindi è da scartare, se non si formano bollicine invece il sasso è adatto. La stessa cosa vale anche per eventuali vasi che si vogliano inserire nel pond.
Prima di inserire le pietre o i vasi nel laghetto, ovviamente bisogna sciacquarli bene.

3. riempimento

Noi abbiamo inserito nel laghetto una pompa, con la duplice funzione di filtrare l'acqua per mantenerla pulita e di creare dei giochi d'acqua. Se la pompa serve solo come strumento di pulizia, si può sistemare in qualunque punto del pond, anche sul fondo in posizione nascosta. Se invece serve anche per movimentare la superficie dell'acqua con zampilli e fontanelle, è necessario che la colonnina di cui è dotata fuoriesca leggermente dall'acqua. In questo caso allora la pompa va posizionata all'altezza necessaria, in base alla profondità del contenitore e alla lunghezza della colonnina, e lo si può fare semplicemente creando un basamento stabile con dei sassi piatti e larghi.
La pompa è dotata di un filo elettrico, e di questo bisogna tenere conto nel momento in cui si sceglie la posizione del laghetto all'interno degli spazi che abbiamo a disposizione, per fare in modo di avere un attacco elettrico facilmente accessibile. Ma è anche vero che il filo si può interrare, proteggendolo all'interno di un apposito tubo, e che esistono anche pompe che funzionano con piccoli pannelli solari.
Una volta trovata la disposizione ideale degli "arredi" interni, si può procedere al riempimento del contenitore con l'acqua.

4. movimento acqua

Fontanella centrale e cascata laterale non hanno solo lo scopo di decorare e abbellire il nostro piccolo specchio d'acqua, ma anche e soprattutto quello di muovere l'acqua, in modo da ossigenarla rendendola più salubre per i pesci e da impedire la formazione di cattivi odori, zanzare, e insetti in genere.
Inoltre, il suono prodotto dall'acqua che ricade è anche molto piacevole e rilassante.

4. piante acquatiche galleggianti

Dopo aver riempito il contenitore, è il momento di mettere a dimora le piantine acquatiche; ce ne sono diversi tipi e qualità tra cui scegliere, ma noi abbiamo optato solo per due specie, entrambe del tipo galleggiante, che non richiedono quindi terra o vasi in cui far crescere le radici. Questo per cercare di mantenere l'acqua il più possibile pulita, ma è una scelta del tutto personale.
Quella della prima foto del collage qua sopra, è un giglio d'acqua e si è ambientata subito bene, mentre la seconda, con le foglioline piccolissime, è morta praticamente subito, probabilmente a causa del gran caldo di questo periodo; riproveremo ad inserirla più avanti, quando le temperature non saranno più così torride. Nel suo piccolo, sarebbe una piantina importante, perché in genere tende a "tappezzare" la superficie dell'acqua offrendo riparo ai pesci (che come dicevo amano nascondersi) e filtrando parte dei raggi solari, contrastando così la formazione di alghe.

5. acclimatazione pesci

I pesci non vanno introdotti subito nel nuovo ambiente; è meglio attendere qualche giorno dopo aver messo l'acqua, per far sì che l'eventuale cloro si disperda e per essere certi che gli altri elementi (vasi, sassi, piante, ecc...) non rilascino sostanze dannose. Sarebbe meglio effettuare una veloce analisi di un campione d'acqua, cosa ci è stata offerta presso il negozio di cui parlavo all'inizio del post. Abbiamo così scoperto che la nostra acqua ha un pH ottimale, ed è priva di calcare e nitriti.
Quando arriva finalmente il momento di far conoscere la nuova casa ai "pinnuti" non basta fargli fare un bel "tuffo liberatorio": bisogna farli acclimatare gradualmente, perché una delle cose più deleterie per i pesci è quella di far subire loro repentini sbalzi di temperatura... e questo vale anche e soprattutto quando sono alloggiati nelle comuni piccole vaschette... mai cambiare l'acqua sotto il rubinetto, è molto meglio predisporre delle bottiglie di plastica tenute alla stessa temperatura ambiente della vaschetta.
Per procedere al trasloco dei pesci li abbiamo messi in un sacchetto con parte dell'acqua che c'era nella loro vaschetta, abbiamo introdotto il sacchetto aperto nel laghetto, fissandolo al bordo con una pinza. Abbiamo atteso un paio d'ore e poi abbiamo introdotto nel sacchetto un po' della nuova acqua presente nel pond, ripetendo l'operazione dopo un po', fino al momento in cui si sono potuti finalmente liberare. Questa operazione richiede quindi qualche ora.

Mario, Luigi, Tenente Colombo e Gustavo

Nella loro nuova dimora, Mario, Luigi, Tenente Colombo e Gustavo si sono trovati subito benone, nuotando liberi ed esplorando il nuovo ambiente, avendo finalmente tanto spazio per sgranchire le pinne.
Nonostante i primi due siano vissuti a lungo e relativamente bene per quasi tre anni nel piccolo contenitore, ogni pesce rosso, in condizioni ottimali, necessita di circa 50 litri d'acqua; il nostro pond ha una capacità di circa 200 litri, anche se quelli effettivi (dopo l'aggiunta dei sassi) sono leggermente diminuiti. In ogni caso stanno comunque decisamente più comodi rispetto a prima, ma è una delle cose da tenere in conto quando si pianifica il numero di pesci alloggiare nel laghetto; anche perché in uno spazio grande sembrano pochi.... ma crescono in fretta!

6. alimentazione pesci

Infine, riguardo alla manutenzione bisogna tenere in considerazione alcune cose.

La prima è l'alimentazione dei pesci:  non lo sapevo, ma me ne sono accorta ben presto... in uno spazio più grande a loro disposizione i pesci mangiano molto più di prima... sarà che si muovono di più... ma hanno una fame da lupi e si mangiano anche le piantine!
Quindi bisogna dare loro da mangiare tutti i giorni, meglio piccole quantità più volte al giorno; dare troppo cibo in una volta sola, vorrebbe dire che i pesci non lo mangeranno tutto subito e andrà a sporcare inutilmente l'acqua.
Io preferisco quello sotto forma di pallini, e non quello in scaglie, perché è più facilmente dosabile e tiene l'acqua più pulita.

E' bene non riempire il contenitore scelto per il pond fino all'orlo, ma lasciare un po' di bordo e controllare il livello dell'acqua, aggiungendone un po' nel caso diminuisca con la normale evaporazione nei periodi caldi, e rimuovendo l'eventuale eccesso in caso di abbondanti piogge.

La posizione migliore per installare un pond sarebbe quella con una buona esposizione al sole durante il mattino e in penombra durante il pomeriggio; se ciò non fosse possibile, come nel nostro caso, nelle ore più calde si può ombreggiare il laghetto con un semplice ombrellone, in modo che l'acqua non si scaldi troppo e al fine di limitare l'inevitabile formazione di alghe.

Ogni giorno è consigliabile controllare che nell'acqua non siano finite foglie che potrebbero anche essere velenose per i pesci; ciò può accadere facilmente in caso di forte vento. In questo caso, vanno rimosse al più presto.

Per finire, è necessario pulire periodicamente il filtro della pompa; noi lo facciamo ogni 8-10 giorni, ma bisogna regolarsi in base all'aspetto dell'acqua.

Credo di aver detto tutto...
ma se ci fossero domande, chiedete pure nei commenti.

Come nel caso del precedente post,
ho raggruppato le foto in alcuni collage, ma nell'album di Flickr 
si possono vedere anche separatamente ed ingrandite.

A presto! =)



Bevanda rinfrescante fai-da-te

$
0
0
Eccomi per una breve incursione estiva in questo mio povero e trascurato blog, con un argomento non certo principale ma nemmeno così insolito in queste pagine virtuali: l'auto-produzione e i rimedi naturali. Nella fattispecie si tratta di una bevanda rinfrescante e ri-mineralizzante fai-da-te, particolarmente utile in questo periodo di grande caldo e copiose sudate, data la sua ricchezza di vitamine, sali minerali e altri preziosi elementi.


La bevanda di cui parlo non è una mia invenzione; ne ho letto molto su internet e gli ingredienti sono pochi e semplicissimi, tanto da usare quanto da reperire. Io ne preparo una bottiglia da un litro al mattino, me la porto al lavoro e ne bevo un fresco bicchiere ogni tanto durante la giornata. Ma sarebbe perfetta da assumere anche al mattino appena svegli, in questo caso meglio se a temperatura ambiente, o addirittura tiepida.

Si prepara in 10 minuti e le dosi che uso io sono le seguenti: 
- il succo di 2 o 3 limoni (circa 200 ml), 
- un cucchiaio di miele (ma volendo si possono impiegare anche altri dolcificanti, dal comune zucchero allo sciroppo d'acero, o altro a piacere), 
- un cucchiaino di zenzero essiccato e macinato e 
- acqua quanto basta per riempire la bottiglia da un litro.
Il procedimento è semplicissimo: spremo i limoni e, con l'aiuto di un imbuto, verso il succo ottenuto nella bottiglia; poi stempero lo zenzero nel miele in un bicchiere a parte, mescolando bene e aggiungendo poco per volta dell'acqua; infine, quando il miscuglio è abbastanza liquido, lo aggiungo nella bottiglia e continuo a riempire con l'acqua fino a riempirla.

Le dosi ovviamente devono essere modificate a seconda dei propri gusti, regolando il grado di asprezza aumentando o diminuendo la quantità di limone, la dolcezza più o meno marcata scegliendo il tipo e la quantità del dolcificante più indicato alle proprie esigenze, e tendendo presente il gusto particolare, fresco ma un po' piccante dello zenzero.
Tutti gli ingredienti di cui è composta la bevanda sono ricchissimi di innumerevoli proprietà benefiche: arci-note sono infatti sia quelle del limone, che quelle del miele, così come quelle dello zenzero (clicca sui link per i relativi approfondimenti).
Oltre ai probabili effetti benefici a lungo termine, è certo che questa bevanda doni immediatamente un piacevole senso di freschezza rigenerante.

A presto! =)


Mono-orecchini abbraccia-orecchie... o "ear cuff"

$
0
0
Li ho ammirati tante volte in Pinterest e me ne sono subito innamorata, perché sono orecchini dalla forma un po' particolare, che "decorano" in modo originale tutto l'orecchio, e non solo il lobo. Sono adatti a tutti, dal momento che non necessitano di fori ai lobi, ma allo stesso tempo non sono nemmeno muniti di clips, che a volte sono decisamente fastidiose. Inoltre sono leggerissimi, nonostante le dimensioni un po' appariscenti, quindi confortevoli da portare.

E ho provato a realizzarli anch'io alla mia maniera; con il filo di rame, che è il metallo che prediligo, in abbinamento a perline piccole e grandi, di vario materiale. 


Li ho sempre visti chiamare con il nome inglese ear cuff... che il signor GoogleTraduttore mi traduce in "polsino dell'orecchio"... nome secondo me improponibile. Trovo che "orecchini abbraccia orecchie" sia molto più adatto, nonché descrittivo, dato che è proprio ciò che fanno quando vengono indossati: le volute di filo metallico abbracciano delicatamente l'orecchio e l'apertura può anche essere modellata e regolata per meglio adattarsi ad ogni conformazione.


Per creare il motivo decorativo ci si può sbizzarrire con qualsiasi forma, simbolo o iniziale, si può guarnire il monile con perline di vario genere o altri elementi, avendo sempre come base del filo metallico da modellare secondo l'ispirazione del momento.
Ogni pezzo è unico, per questo io li vedo meglio come mono-orecchini, al limite abbinandone due simili ma diversi, magari uno più grande che faccia da protagonista e uno più piccolo... come comparsa.

A presto! =)

P.S. qualcuno conosce il vero nome italiano di questo tipo di orecchino?
Grazie.


Porta-bottiglia, di plastica all'uncinetto

$
0
0
Come dicevo qualche post fa, ultimamente mi porto al lavoro una bella bottiglia di bevanda rinfrescante-rimineralizzante fai-da-te. Ma mi si è posto il problema del trasporto: dal momento che uso una bottiglia di vetro, perché è più igienica rispetto alla plastica e riutilizzabile all'infinito, non sapevo mai come posizionarla in macchina perché non sbatacchiasse e rotolasse di qua e di là, rischiando ogni volta di rompersi. Inoltre mi è capitato anche di dover camminare per un po' dopo il lavoro... e mi sono ritrovata con la bottiglia in mano, dato che non avevo una borsa in cui riporla. Ed ecco quindi la mia soluzione:


Il porta-bottiglia da trasporto, ovvero una sorta di cestino con tracolla, multi-uso. L'ho realizzato con un filo ricavato da qualche sacchetto di plastica, con il procedimento descritto tempo fa, e l'ho lavorato all'uncinetto.

porta-bottiglia di plastica all'uncinetto, da viaggio e da passeggio 2

Ho iniziato dal fondo, lavorando in tondo a spirale a maglia bassa; poi, senza staccare il filo, ho realizzato il cilindro che costituisce il corpo del cestino, usando la maglia alta lavorata sempre a spirale. Giunta all'altezza desiderata, ho formato la tracolla con una striscia fatta da 4 maglie mezze alte che ho poi fissato dalla parte opposta del bordo del cestino con della maglie bassissime.
Per rifinire, e dare maggiore consistenza e robustezza al porta-bottiglia, ho fatto un giro a maglia bassa che comprendesse il bordo superiore del cestino e il lato della tracolla, uno per parte.

Ora la mia bottiglia, grazie al suo nuovo guscio semi-rigido, può essere tranquillamente trasportata in auto...

porta-bottiglia di plastica all'uncinetto, da viaggio e da passeggio 4

...e portata a spasso

porta-bottiglia di plastica all'uncinetto, da viaggio e da passeggio 3

E quando non viaggia?

porta-bottiglia di plastica all'uncinetto, da viaggio e da passeggio 5

Se ne sta da brava sull'attacca-panni, senza ingombrare la cucina.

A presto! =)



Paletta e sessola fai-da-te, riciclando flaconi di plastica

$
0
0
Finalmente ho messo in pratica questa semplice quanto geniale idea (vista tante volte nel web, per esempio QUI) per ricavare delle utili palette da flaconi di plastica vuoti. 


Basta una semplice forbice un po' robusta (tipo quella da elettricista), un taglio nella posizione più opportuna a seconda della forma, della dimensione del flacone e di cosa si intende ricavarne... e il gioco è fatto in un minuto.

paletta e sessola fai-da-te 2

Conservando solo la porzione di flacone in corrispondenza del manico, si ottiene una comoda paletta, più o meno grande e più o meno piatta, in base alla conformazione del recipiente. Può essere adatta per lavori di giardinaggio, per giocare con la sabbia e, nel caso di quelle più grandi e piatte, anche per le pulizie di casa, in abbinamento con  la scopa.

paletta e sessola fai-da-te 3

Nel caso in cui invece si voglia ricavare una sessola, bisogna conservare anche la parte con il tappo e sagomare il contenitore in base alle proprie necessità di utilizzo. Io, per esempio, la uso per rimuovere dal pond l'acqua in eccesso dopo abbondanti piogge, ma può essere utile anche per travasare terra o sabbia, o per prelevare mangimi e granaglie da grossi sacchi.

Ovviamente, soprattutto nel caso in cui questi nuovi attrezzi fai-da-te vengano a contatto con acqua e/o alimenti, vanno prima accuratamente lavati sia all'interno che all'esterno.

A presto! =)



Il potere cicatrizzante del miele + "INIZIATIVE IN CORSO" #35

$
0
0
Questa estate, come quella precedente del resto, ho avuto qualche problema di ragadi alle dita delle mani, ovvero quei piccoli ma fastidiosi (e parecchio dolorosi) taglietti che si formano sulla pelle per vari motivi, tra cui le prolungate immersioni l'acqua e il contatto con detersivi aggressivi.
Nonostante i tentativi di prevenzione, attuati applicando generosamente creme idratanti e protettive più volte al giorno, il problema può presentarsi lo stesso.
Ma recentemente ho trovato un prezioso alleato naturale: il MIELE.


Ne ho applicata una goccia direttamente sulla piccola ferita e ho messo sopra un cerotto, tenendolo tutta la notte; ebbene, già la mattina seguente il bruciore era notevolmente attenuato, anche dovendo continuare ad usare le mani per svolgere il normale lavoro quotidiano, e il processo di cicatrizzazione è stato incredibilmente veloce. Insomma, sono davvero soddisfatta dell'esperimento e lo consiglio a chi si trova nella stessa situazione.

***********

E oggi, dopo la sospensione estiva,
 riprende il consueto appuntamento quindicinale con
il Linky Party dedicato alle iniziative in corso nei blog.

Per l'occasione, ho creato un nuovo banner:


prelevabile in formato 200x200 px, copiando il seguente codice:

grab button for decoriciclo
<div class="decoriciclo-button" style="width: 200px; margin: 0 auto;"> <a href="http://decoriciclo.blogspot.it/search/label/Iniziative%20In%20Corso" rel="nofollow" target="_blank"> <img src="https://3.bp.blogspot.com/-pIobXp_cXnk/V9GcZeWgP3I/AAAAAAAAKus/T4yeyskqrvESIF9m02eYZQ1R-whN7EbiwCLcB/s1600/iniziative%2Bin%2Bcorso%2Blinky%2Bparty%2B2016%2B220x220.png" alt="decoriciclo" width="200" height="200" /> </a> </div>

e incollabile in modalità html dove volete nel vostro blog, che sia
nel post che partecipa al linky party, nella barra laterale o nell'eventuale
pagina dedicata a questo tipo di iniziative.

Il precedente banner, quello con lo sfondo di jeans, resta comunque valido;
potete scegliere quello che più vi piace e/o che meglio si
accorda con lo stile e i colori del vostro blog.
Entrambi i codici saranno sempre disponibili e prelevabili
nella PAGINA DEDICATA,
dove si trovano anche tutte le informazioni su questa iniziativa
che si rinnova ogni due settimane, sempre di venerdì,
per fare in modo che chi lo desidera possa condividere e pubblicizzare
le proprie iniziative virtuali effettivamente in corso di validità
o manifestazioni "reali" come mercatini, mostre, fiere, ecc...

Questa puntata inizia oggi e si chiuderà giovedì 22 settembre a mezzanotte,
per lasciare il posto a quella successiva il giorno dopo.
Le iniziative che sono sempre in corso, o che hanno cadenza periodica regolare,
possono ovviamente essere riproposte ad ogni puntata.

A presto! =)








L'estate "deco-riciclosa", prima di ripartire con la nuova stagione

$
0
0
La mia estate è stata, per fortuna, caratterizzata soprattutto dal lavoro;
ma qualche ritaglio di tempo è stato anche dedicato alle mie passioni,
declinate soprattutto in piccole creazioni dettate da necessità
pratiche più che decorative.

Dato che il periodo estivo è anche un momento in cui, chi più chi meno,
si sta più lontani dal pc e si passa più tempo all'aria aperta (e meno male!)
ho pensato di fare un post riassuntivo della mia estate creativa,
prima di ripartire con la nuova stagione e le nuove idee.

Se vi siete persi qualcosa, cliccate sui titoli delle varie foto per essere
rimandati al post originale.



Questo progetto è piaciuto molto, ricevendo tante visualizzazioni sia
qui nel blog che nella mia pagina FB.
Si tratta di una tecnica semplicissima per dipingere sul tessuto, 
ma anche su qualsiasi altro supporto,
anche senza saper dipingere, utilizzando al posto dei pennelli
dei tappi di sughero.


Un piccolo attrezzo home-made per mettere a posto una chitarra,
appendendola al muro invece di appoggiarla in giro, 
fatto con dei ritagli di compensato.


Una piccola canotta rispolverata e fotografata, realizzata a filet,
con un grosso pesce sul davanti.

4. e 5. Il nostro pond...

...ovvero il progetto più grande ed elaborato della nostra estate,
nonché la nuova casa dei nostri pesci rossi.
Nel primo post (n° 4) ho descritto come abbiamo allestito e decorato l'esterno,
mentre nel secondo (n° 5) ho parlato invece dell'organizzazione
dell'interno, con le cose fondamentali da tenere presenti per
creare un ambiente confortevole per i pesci.
Prossimamente seguirà un terzo post, con degli accorgimenti adottati
successivamente per far fronte a piccoli problemini sopravvenuti.


La ricetta per una bevanda rinfrescante a base di limone e zenzero,
ottima però anche da gustare calda, perfetta quindi per
le stagioni fredde che stanno per arrivare.


La mia versione di orecchini particolari visti spesso nel web,
adatti a tutti, senza bisogno di lobi forati e privi di clips.


La soluzione ad un problema "logistico", per portare comodamente
al lavoro o in viaggio una bottiglia.
Un accessorio sia da automobile che da passeggio.


Come realizzare palette e sessole ritagliando in pochi minuti
dei flaconi di plastica vuoti.

A presto! =)



Lo stesso cielo??? + "INIZIATIVE IN CORSO" #36

$
0
0
Come ho più volte affermato, se c'è una cosa che non mi stanca mai
è osservare il cielo (e l'acqua) con tutti i suoi colori e sfumature, forme e luci.
Sempre diverse, sempre affascinanti.
E quando ho la macchina fotografica a portata di mano, non resisto.... e scatto.

Un tardo pomeriggio del luglio di quest'anno ho assistito
ad un insolito spettacolo dal giardino di casa mia,
anzi, a tre spettacoli in uno.
Non sembra nemmeno lo stesso cielo immortalato nello stesso momento,
ma è proprio così.

Questo è il suo aspetto in direzione sud


questo in direzione nord-est


questo in direzione nord-ovest


Il tutto nello stesso istante.

Altre immagini di cielo e acqua, scattate da me e non solo, sono raccolte
nella mia bacheca di Pinterest dedicata interamente a loro.

***************

Due settimane fa, dopo la pausa estiva, è ripreso il consueto appuntamento con il 
Linky Party dedicato alle iniziative in corso.

decoriciclo

Ringrazio tutti coloro che hanno condiviso le proprie iniziative virtuali
e mi scuso se non sono ancora riuscita a parteciparvi,
ma ancora per qualche settimana il poco tempo a disposizione
non mi consente di fare tutto ciò che vorrei.
Anche il mio blog stesso ne risente, con la pubblicazione di meno post
di quanti ne abbia in testa.

Ricordo che tutti possono partecipare a questa raccolta di link,
anche con i post già segnalati nella/e precedente/i puntata/e,
se le relative iniziative sono tutt'ora, o sempre, in corso.
Non c'è limite al numero di link che si possono inserire,
basta solo che non siano fuori tema.

La puntata che inizia oggi si chiuderà giovedì 6 ottobre,
per rinnovarsi il giorno dopo.

Per altre informazioni su questo linky party,
nonché per prelevare il codice html del banner,
invito a dare un'occhiata alla pagina dedicata.

A presto! =)





Appendi-scarpe da parete, con i tappi di sughero

$
0
0
Eh sì, non solo cappelli, cappotti e vestiti in genere si possono appendere al muro.... anche le scarpe! Ho visto questa bella e pratica idea in varie versioni su Pinterest (per esempio QUI) realizzate con veri e propri appendi-abiti applicati direttamente al muro nella parte bassa della parete. 
Io l'ho interpretata alla mia maniera, utilizzando materiali di recupero che avevo già in casa.


Nella foto qua sopra, nella fase del "prima" si vede il guazzabuglio di scarpe gettate senza alcuna cura sui primi gradini della scala che porta al piano superiore, nella zona in prossimità della porta di ingresso. La qual cosa era, oltre che uno spettacolo decisamente poco gradevole da guardare, anche pericolosa, dato che spesso l'invasione delle scarpe non si limitava ai primi due gradini, ma anche ad alcuni di quelli successivi. Praticamente salire o scendere le scale, soprattutto con le mani e le braccia occupate da qualcosa (tipo il catino dei panni da stendere, per fare un esempio) era sempre un viaggio avventuroso, a continuo rischio di inciampare e ruzzolare.
Con questo semplice sistema invece, come si vede nel "dopo", si sfrutta lo spazio verticale e le scarpe se ne stanno in bell'ordine e soprattutto finalmente "fuori dai piedi".


Per realizzare l'appendi-scarpe abbiamo utilizzato un pannello di legno di recupero, tagliato a misura dello spazio che avevamo a disposizione, e dei tappi di sughero da spumante fissati con una vite passante dal retro del pannello. Per maggiore sicurezza, abbiamo messo alla base del tappo anche un po' di colla da montaggio.

Questo sistema per tenere in ordine le scarpe va benissimo per scarpe normali, sandali e ciabatte; ovviamente non è indicato per scarponi alti e stivali, i quali rimangono accomodati nell'armadio adibito a scarpiera, come la maggior parte delle scarpe del resto, dal momento che in prossimità della porta teniamo solo quelle che vengono usate più spesso.


Dato che nella fila in basso c'era spazio solo per un numero dispari di tappi, ho approfittato per appendere, in quello rimasto solo, anche il flacone del talco... che con dei piedi adolescenti che girano per casa fa sempre comodo.

Sto inoltre valutando l'ipotesi di aggiungere due ulteriori accessori, ovvero una mensolina nella parte superiore del pannello di legno alla quale appendere una tendina in stoffa, in modo da nascondere  del tutto le scarpe alla vista.
Per ora mi accontento della praticità di questa soluzione, all'aspetto decorativo posso sempre pensarci in seguito.

A presto! =)



Textures/Foto-Sfondi + "INIZIATIVE IN CORSO" #37

$
0
0
Ultimamente mi sto divertendo a fotografare i particolari, soprattutto da quando mi sono vista costretta a salutare per sempre la vecchia macchina fotografica e a sostituirla con una nuova. Mi piace fotografare da vicino, soprattutto le meraviglie della natura; un giorno, mentre sistemavo e archiviavo le foto, mi sono resa conto che alcune sarebbero adatte ad essere utilizzate come sfondo per semplici lavoretti di grafica, come per esempio biglietti di auguri, locandine, banner, ecc...


Si tratta soprattutto di foto ravvicinate di materiali naturali vari, come per esempio sassi, sabbia, cortecce e pietre, oppure di elementi paesaggistici come cielo e acqua. Le immagini raccolte nel collage qua sopra sono solo un esempio; altre foto si trovano già nell'album di Flickr e nella bacheca di Pinterest dedicati a questo argomento. Altre ancora se ne aggiungeranno a breve ed entrambe le raccolte saranno sempre in continuo aggiornamento.

Le immagini sono a disposizione di chi le voglia utilizzare per scopi personali; non sono firmate con il mio solito logo, dato il tipo di destinazione a cui sono rivolte ma, se qualcuno pubblica in rete lavori fatti a partire da queste foto, dovrebbe indicare il link di provenienza. Anzi, mi piacerebbe anche essere avvisata tramite mail, ma questo al solo scopo di poter venire ad ammirare i vostri lavori.

*****************

E ora, spazio alla nuova puntata del linky party dedicato
alle iniziative reali e virtuali in corso nei blog.

decoriciclo

Chi lo desidera può condividere le iniziative virtuali che organizza
nel proprio blog, come per esempio giveaway, linky party, e swap,
oppure le rubriche a tema che si ripetono ad intervalli regolari,
oppure ancora segnalare eventi reali che si tengono nel periodo di validità
della raccolta.
Infatti, per fare in modo che le iniziative pubblicizzate
siano effettivamente in corso,
ogni puntata del linky party ha una durata di due settimane.
Questa inizia oggi e si chiude a mezzanotte del 20 ottobre,
per poi rinnovarsi il giorno dopo.

Per ogni altra informazione, così come per accedere velocemente 
alle puntate precedenti, rimando alla pagina dedicata,
nella quale ci sono anche le istruzioni passo passo su come fare
per inserire i propri link, per chi ne avesse bisogno.

A presto! =)








Portafoto tondo multicolor, di stoffa riciclata e cotone all'uncinetto

$
0
0
Questo portafoto riprende la tecnica e lo stile del tappetino ovale pubblicato a maggio di quest'anno; anch'esso infatti è realizzato con della fettuccia inglobata nella lavorazione all'uncinetto.


E come in quel caso la fettuccia è di riciclo, ricavata cioè da indumenti smessi di maglina. E' sempre interessante vedere come gli abbinamenti tra i diversi colori del cotone e della fettuccia producano effetti sempre differenti.

cornice portafoto gipsy 2

Per trasformare questo "tondo di stoffa e cotone con il buco in mezzo" in un portafoto è bastato incollare sul retro un pannellino di cartoncino ondulato bianco, e aggiungere un gancetto per appenderlo a un chiodo.

cornice portafoto gipsy 3

Al momento di incollare il retro in cartoncino bisogna però ricordare di lasciare delle parti senza colla, ovvero quelle necessarie a creare il passaggio per inserire la foto nella cornice. Io ho scelto la zona in alto in corrispondenza del gancetto, ma si può optare anche per una delle due parti laterali.

cornice portafoto gipsy 4

Prima di concludere questo post voglio fare un ringraziamento
a Fiore perché anche quest'anno, all'inizio dell'estate, ha organizzato
nel suo blog OkAnimali 
Abbinato a questa iniziativa c'era un gioco ad estrazione
tra tutti i blog aderenti che hanno esposto la locandina nel proprio spazio virtuale.
E la fortunata estratta sono stata io!


E sono stata doppiamente fortunata, perché il premio
consisteva in un delizioso porta-chiavi lavorato dalle abilissime mani
di Davide di Pyros&Patch.


Mi piace tantissimo e per un caso davvero piacevole
sta a meraviglia sulla borsa che ho recentemente acquistato.

Doppio grazie quindi!

A presto! =)



Segnalibri riciclosi: primi esperimenti di Z.I.A.

$
0
0
Ecco i miei primi esperimenti di scarabocchi Z.I.A., ovvero di disegni ispirati alla tecnica dello Zentangle. Stimolata dai lavori di Gaia, come per esempio il quadro pubblicato qualche mese fa (e grazie al quale ho appreso la differenza tra il vero Zentangle e la Zentangle Inspired Art), e dalla mia nutrita bacheca di Pinterest, ho voluto cominciare con qualcosa di non troppo impegnativo.


Volevo provare con qualcosa dalle dimensioni ridotte e che avesse anche un'utilità pratica, oltre che decorativa.

segnalibri riciclosi Z.I.A. 2

Così ho scelto di realizzare dei segnalibro. Al posto del consueto sfondo bianco che caratterizza questi disegni dal tratto nero, ho optato per uno sfondo di carta di giornale, e l'effetto ottenuto mi piace molto.

segnalibri riciclosi Z.I.A. 3

Questa attività di disegno creativoè stata una bella scoperta, perché ha in sé diversi lati positivi che si adattano perfettamente al mio modo di creare: è rilassante perché mentre le mani si muovono la mente spazia dove vuole; lascia ampio spazio all'improvvisazione perché il disegno cresce da solo man mano che lo spazio disponibile si riempie; si può interrompere e riprendere in un secondo momento rendendola un'attività perfetta da svolgere nei ritagli di tempo ai quali spesso siamo costretti a ricorrere per dedicarci ai nostri passatempi e passioni; si può praticare ovunque perché il materiale necessario occupa pochissimo spazio consistendo soltanto in un pezzo di carta o cartoncino e di un pennarello a punta fine; stimola la fantasia nella ricerca di nuove forme e motivi decorativi; è alla portata di tutti perché l'insieme si compone con la ripetizione di piccoli motivi decorativi (più o meno complessi) e non c'è niente che sia o giusto o sbagliato.

segnalibri riciclosi Z.I.A. 4

E se da qualche parte dovevo cominciare, non potevo non scegliere come soggetto i miei adorati cuori, forma che mi piace riprodurre in tutte le tecniche che sperimento. Quelli mostrati in questo post sono infatti i primi esemplari realizzati in assoluto, ma sono già in compagnia di altri soggetti che mostrerò presto in un altro post.

segnalibri riciclosi Z.I.A. 5

I segnalibri sono decorati nella parte superiore da un semplice cordino di spago e da una grossa perla decorativa in resina, entrambi frutto di baratti conclusi nella community di g+ BarattiAMO...creativamente.

Ma perché li ho definiti riciclosi? Non solo per la carta di giornale che li riveste e decora, ma anche per la base che li costituisce:

segnalibri riciclosi Z.I.A. 6

Sono infatti tutti realizzati a partire da cartoncino di recupero: una etichetta di un paio di jeans, che è diventata essa stessa uno di questi primi tre segnalibri, e che ho usato anche come dima per riprodurre la stessa sagoma sulle confezioni di vari prodotti alimentari che ho riciclato.
Ho incollato poi la carta di giornale sulla superficie colorata, in modo da lasciare il retro del segnalibro di cartoncino grezzo, per poterlo eventualmente personalizzare con una dedica (se il segnalibro diventerà un dono) o degli appunti; io per esempio lascio sempre il segnalibro all'interno del libro che ho finito di leggere e segno le date del periodo in cui l'ho letto.

A presto, con altri esemplari di segnalibri Z.I.A. =)



Segnalibro Z.I.A., riciclosi e a tema + "INIZIATIVE IN CORSO" #38

$
0
0
Come promesso, o minacciato.... a seconda dei punti di vista, ecco qua il seguito dei miei esperimenti di Zentangle Inspired Art, il cui acronimo è appunto Z.I.A.
E sono ancora segnalibro, sempre riciclosi (come quelli del post precedente) perché i disegni a mano libera sono realizzati su cartoncino di recupero rivestito con carta di giornale.


E sono ancora completati dalle perle di resina e dallo spago che ho ricevuto grazie a due baratti conclusi nella community di g+ BarattiAMO... creativamente.

segnalibro a tema 7-001

Quelli precedenti erano decorati, sebbene in modo differente l'uno dall'altro, tutti e tre con i miei amati cuori. Questi quattro invece, interpretano ciascuno un tema diverso.

La musica,

segnalibro a tema 2_01

l'amore,

segnalibro a tema 3-001

la scrittura,

segnalibro a tema 4-001

e i fiori.

segnalibro a tema 5-001

**********

Ed infine, sebbene in ritardo con il consueto orario di inizio,
si apre oggi la trentottesima puntata del

decoriciclo

E proprio perché sono in ritardo,
non mi dilungo con le spiegazioni e mi limito ad invitare tutti coloro che vogliono
condividere le iniziative, reali e  virtuali, in corso nei propri blog e non solo,
a cliccare sul pulsante azzurro qua sotto.
Chi non conoscesse questa raccolta/rubrica, può trovare
TUTTE le informazioni per approfondire nella pagina dedicata
o cliccano sul banner qua sopra.

A presto! =)








Bracciale e orecchini di rame e perle di legno grezzo

$
0
0
Ultimamente sto dividendo il mio tempo libero tra i segnalibri disegnati e dei bijoux modellati a mano con il filo di rame. In quelli che mostrerò qui di seguito il mio metallo preferito è abbinato ad un altro dei miei materiali prediletti: il legno grezzo, sotto forma di perle.


Il primo bracciale (il secondo sarà protagonista prossimamente su questi schermi) che ho realizzato ha una struttura semi-rigida ed è composto da tre diverse misure di perle e tre fili di rame che abbracciano le più piccole e si lasciano inglobare da quelle medie.

bracciali e orecchini rame - perle di legno 2-001

Lo stesso andamento forma anche gli orecchini abbinati.

bracciali e orecchini rame - perle di legno 5-001

La chiusura del bracciale è regolabile perché formata da un piccolo moschettone di rame e da alcuni anellini modellati a mano.

bracciali e orecchini rame - perle di legno 6-001

Sempre dal connubio tra filo di rame e perle di legno sono nati anche questi altri orecchini, dalla forma un po' bizzarra, nata un po' per caso,

orecchini rame e perle di legno grezzo con cuori 1-001

che richiama però quella dei miei amati cuori.

orecchini rame e perle di legno grezzo con cuori 3-001

A presto, con altri monili di rame... ma lavorati all'uncinetto. =)


Bracciale e orecchini geometrici, 100% rame all'uncinetto + un affascinante incontro

$
0
0
Dopo i bijoux di filo di rame abbinato alle perle di legno grezzo, ancora un bracciale e due paia di orecchini, questa volta 100% rame modellato a mano e lavorato all'uncinetto.


C'è un po' di geometria in queste creazioni nate come sempre improvvisando, a partire da una struttura di filo di rame un po' spesso rivestita dal filo sottile (sempre di rame) lavorato a maglia bassa con l'uncinetto.

bracciali e orecchini rame - cerchi e quadrati 2-001

Sia il primo paio di orecchini che il bracciale hanno come motivo decorativo un cerchio inscritto in un quadrato.

bracciali e orecchini rame - cerchi e quadrati 3-001

Il bracciale è costituito da una larga fascia lavorata tutta a maglia bassa intorno alla decorazione centrale; per renderlo più stabile e dargli una consistenza semi-rigida ho inglobato nell'ultimo giro di rifinitura, che contorna tutta la struttura del bracciale e termina con la chiusura modellata a mano, un lungo segmento di filo metallico di diametro maggiore.

orecchini rame - rombi e riccioli 1-001

Ancora ispirazione geometrica per il secondo paio di orecchini, e questa volta sono rombi, lavorati però con un procedimento inverso a quello appena descritto per la parure delle foto precedenti.
Infatti la lavorazione è cominciata con un quadrato (che è poi diventato un rombo) di circa 3,5 cm di lato realizzato con il filo sottile a maglia bassa; solo nell'ultimo giro di contorno è stato inglobato il filo di rame più spesso, le cui estremità si incontrano in uno spigolo e formano 2 riccioli decorativi.

********

Ed ecco la straordinaria creatura che ho avuto il piacere di incontrare questa mattina:

falena Daphnis nerii - sfinge dell'oleandro 1

Una grande (circa 10 cm di larghezza) e coloratissima falena,
che la comoda e pratica funzione di google immagini
mi ha aiutato ad identificare come un esemplare di
Daphnis nerii, altrimenti conosciuta come Sfinge dell'oleandro.

falena Daphnis nerii - sfinge dell'oleandro 2

Incontrare una di queste creature a mezzogiorno e per le strade cittadine
è già di per sé un evento insolito,
dato che le falene sono animali notturni e che di giorno amano
riposare al riparo della pagina inferiore di grandi foglie.
Se poi l'incontro avviene con un esemplare così grande
e con una colorazione così elaborata e stravagante, 
non si può non provare una certa meraviglia.

A presto! =)

P.S. Nuovi Foto/Sfondi, alcuni di stagione perché prettamente autunnali,
 sono disponibili gratuitamente nella


Tappetino Eptagono all'uncinetto, con farfalle

$
0
0
E' una di quelle cose nate così, in un pomeriggio, cominciando ad uncinettare una lana un po' grossa senza sapere bene cosa ne salterà fuori. E in questo caso, qualche mese fa, ne è uscito un tappetino composto da 7 spicchi, da qui il nome.


La lavorazione è molto semplice, tutta a maglia alta, con uno schema simile ad una piastrella granny square; e come nel caso di quelle famose piastrelline all'uncinetto, gli spicchi dall'andamento uniforme sono separati da "raggi" formati da uno spazio vuoto.

tappeto eptagono con farfalle 2

Per movimentare un pochino l'aspetto un po' piatto di questo tappetino, ho aggiunto due farfalle decorative, realizzate con gli avanzi dei gomitoli usati per la realizzazione dello stesso.
Quella al centro è fissa, ovvero cucita al cerchio centrale che costituisce l'inizio del lavoro, mentre l'altra è posizionabile (o removibile) a piacere, dato che è montata su una base per spille.

tappeto eptagono con farfalle 3

Lo schema di queste farfallineè lo stesso usato (e pubblicato) in occasione di quelle protagoniste delle bomboniere per la Cresima di Ilaria.

Sinceramente, detto tra noi, questo tappetino non mi piace molto... è un po' anonimo, e soprattutto ha dei difetti nella struttura...

tappeto eptagono con farfalle 5

...ma alla nostra Tosca piace e ci si è accoccolata subito sopra. Contenta lei...

A presto! =)


Viewing all 398 articles
Browse latest View live