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Recupero di un vaso rotto di terracotta con un mosaico di recupero; tutorial fotografico passo passo

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Nell'ultimo post avevo accennato al fatto che sono alle prese con alcuni lavori lunghi. Quello che mostro oggi è uno di questi: un vaso di terracotta rotto (in più punti) che ho recuperato riciclando pezzi di piastrelle e di stoviglie rotte, molte delle quali trovate sulla spiaggia del lago, come quelle della campana a vento di qualche post fa.


Non è la prima volta che mi cimento con questo tipo di lavoro; anni fa ho imparato la tecnica di base del mosaico grazie ad un manuale ("MOSAICI" di Elaine M.Goodwin, ed. DeAgostini, collana "Idee per creare") e il mio primo "prodotto"è stato il tavolino trovato in discarica, il secondo la fontana da giardino e poi... e poi mi sono fermata, fino ad ora. 
Il motivo è che si tratta di un lavoro piuttosto lungo, per il quale è preferibile (anche se non indispensabile) avere uno spazio dedicato da poter sporcare in libertà e nel quale poter lasciare il lavoro "apparecchiato" fino al suo completamento. Ecco perché preferisco dedicarmici nella bella stagione e all'aperto... ma bisogna contemporaneamente avere il tempo e l'ispirazione necessaria... elementi che non sempre coincidono.
Comunque, questa rara combinazione astrale si è finalmente ripetuta e questa volta ho anche fotografato le varie fasi della lavorazione, se qualcuno volesse provare questa gratificante, versatile ed antica tecnica.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 2

Per il mosaico classico ci sono un'infinità di tipi di tessere che si possono acquistare già pronte; io però preferisco usare (come sempre) materiali di recupero, anche se presentano la difficoltà di non avere spessori e consistenze uguali. Ma in questo caso, questo aspetto mi è tornato persino utile.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 3

Infatti, il mio vaso presentava  delle profonde crepe e scheggiature; così ho cominciato proprio da quei punti ad incollare i cocci più spessi. In generale, per incollare le tessere da mosaico, si possono usare diversi tipi di colla, da quella vinilica a quella tipo "attacca-tutto", fino a quelle cosiddette "di montaggio".
Per i mosaici su superfici piane vanno benissimo le prime due, mentre per quelli su superfici curve e/o tridimensionali (come quella del vaso in questione) sono più indicate le ultime perché hanno una presa con effetto "a ventosa", che mantiene in posizione la tessera pur rimanendo riposizionabile per qualche minuto.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 4

Per tagliare e sagomare le tessere, in modo da adattarle allo spazio da ricoprire, si può usare una tenaglia o, meglio ancora, la pinza per mosaico (che io però non ho mai trovato), ovvero una sorta di tenaglia con un molla tra i manici. In entrambi i casi... seguite il consiglio della foto qua sopra. ;)

vaso terracotta con mosaico ricicloso 5

Bisogna ricoprire tutta la superficie incollando le tessere, senza preoccuparsi troppo se si vede la colla tra una e l'altra, tanto poi le fughe verranno riempite con la malta. Per questa operazione bisogna attendere che la colla sia completamente asciutta, cioè almeno qualche ora, ma leggete le indicazioni riportate sulla confezione.
Le tessere si possono disporre in modo regolare, tagliandole in forme e grandezze simili, soprattutto se si intende comporre un disegno o una geometria; oppure si possono accostare in modo irregolare se, come in questo caso, lo scopo principale è quello di riciclare materiali di recupero e creare un semplice accostamento di forme, colori e fantasie diverse.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 6

Una volta che la colla si è completamente asciugata, si passa a stuccare le fughe, cioè gli spazi tra una tessera e l'altra; più saranno distanziate e più si avranno fughe di larghezza maggiore, e viceversa.
Bisogna preparare una malta seguendo le proporzioni indicate nella foto qua sopra; in una ciotola si mescolano tra loro prima i due ingredienti secchi, a parte si prepara la miscela di acqua e colla vinilica, e poi la si versa nella polvere di sabbia e cemento impastando velocemente con una cazzuola, oppure con le mani protette dai guanti. La colla vinilica è indispensabile per far sì che la malta aderisca su superfici alle quali normalmente il cemento non si attacca, come per esempio il legno.
Ovviamente, per tutte queste operazioni, è meglio utilizzare recipienti e strumenti da dedicare solo a lavori creativi, oppure usa&getta.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 7

La malta ottenuta deve avere una consistenza piuttosto densa; se fosse troppo liquida potrebbe creparsi in fase di asciugatura, ma se fosse troppo dura farebbe fatica a riempire profondamente le fessure tra i cocci.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 8

Per mosaici su superfici piane la malta può essere stesa con strumenti come spatole o tergi-vetro; per oggetti tridimensionali e soprattutto con tessere di spessori diversi, è meglio applicarla direttamente con le mani protette dai guanti, spalmandola su tutta la superficie, "massaggiando" bene e insistendo sulle fughe per farla penetrare in profondità.
Una volta ricoperta tutta la superficie, bisogna cercare di rimuovere l'eccesso di malta in corrispondenza delle tessere e di livellare il più possibile le asperità tra una e l'altra, soprattutto in caso di cocci con spessori diversi.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 9

A questo punto, la parte più lunga del lavoro è conclusa; bisogna aspettare i tempi necessari per la completa asciugatura della malta, che deve avvenire lentamente per evitare eventuali crepe. Per questo motivo si lascia riposare il mosaico coperto da un foglio di plastica (io ho usato un sacco della spazzatura) per 3-4 giorni.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 10

Trascorso questo tempo, si può scoprire il lavoro e lasciare ancora a riposo per altri 1-2 giorni. Si presenterà però con le tessere velate da una patina di cemento, come si vede nella foto qua sopra.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 11

Per rimuoverla, bisogna spennellare tutta la superficie con una soluzione di acqua e acido cloridrico molto diluita, preparata seguendo le dosi indicate nella foto qua sopra. Il pennello appare rosso perché è vecchio e usato per precedenti lavori, ma la soluzione è completamente trasparente.
E' bene ricordare le seguenti precauzioni di impiego:
- proteggere il piano di lavoro, le mani, gli occhi e gli abiti,
- usare strumenti e recipienti usa&getta o dedicati esclusivamente a lavori di bricolage,
- eliminare immediatamente eventuali residui della soluzione,
- ripulire subito dopo l'uso strumenti, recipienti e piano di lavoro.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 12

La soluzione per la pulitura del mosaico ha un effetto blandamente effervescente che scioglie la patina di cemento; può essere necessario però agire anche meccanicamente strofinando una spugnetta abrasiva (da usare solo per questi lavori), soprattutto in caso di superfici ruvide ed irregolari, come nel caso dei miei cocci riciclati.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 13

Una volta ripulito il mosaico, è necessario sciacquarlo molto bene con abbondante acqua corrente in modo da eliminare completamente qualsiasi residuo della soluzione di pulitura.

vaso terracotta con mosaico ricicloso 14

E finalmente il lavoro è terminato; la cosa bella è che il mosaico ha una lunga durata, è resistente, è adatto sia per ambienti interni che esterni, e non ha bisogno di particolari manutenzioni e cautele.

Io userò questo vaso come piedistallo di un altro vaso, e per questo motivo l'ho fotografato sempre in posizione capovolta e non mi sono preoccupata troppo di rifinire in modo più preciso i bordi. Ma i bordi sono il punto più delicato di qualsiasi mosaico, quindi è bene porre attenzione a compattare e livellare bene la malta, soprattutto se il vaso decorato in questo modo sarà soggetto a spostamenti frequenti o se semplicemente avrà i bordi in bella vista.

Allora, vi è venuta voglia di provare?
A presto! =)




Quadro Z.I.A. (Zentangle Inspired Art) + "INIZIATIVE IN CORSO" #31

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Fino ad un attimo prima di scrivere quest post pensavo di intitolarlo "Quadro zentangle"; poi, per fortuna, mi sono documentata un po' e ho scoperto che lo Zentangleè una tecnica ben precisa, con degli autori ufficiali, delle regole, dei materiali specifici. 
Quello che vi mostro oggi non è opera mia, ma di Gaia, che da qualche tempo si diletta con questa affascinante tecnica di disegno consapevole che per certi versi è considerata anche terapeutica, perché rilassa, favorisce la concentrazione e sviluppa la creatività.


Ha realizzato un grande quadro (50 x 70 cm) tracciato su una pesante carta giallina con inchiostro di china; la definizione corretta per questo tipo di disegni è l'acronimo Z.I.A. che sta per  Zentangle Ispired Art, ovvero "arte ispirata dal zentangle". Questo perché non rispetta i canoni del metodo ufficiale ma si ispira liberamente a quel tipo di arte, utilizzando un diverso tipo di carta e di penne, sbizzarrendosi con diversi soggetti.
Se volete saperne di più sullo zentangle potete leggere QUI; per conoscere la differenza tra Zentangle e Z.I.A., leggete QUI.

Il quadro di Gaia ha richiesto molti giorni di lavorazione, di pazienza e di impegno; per alcuni soggetti si è ispirata a lavori visti su internet, elaborandoli però secondo il suo gusto. 
Non è la prima volta che pubblico qui le creazioni delle mie creature (Gaia 19 anni e Ilaria 12 anni); fino ad ora quasi tutti erano stati realizzati almeno in parte in collaborazione con me, ma questo è interamente opera di Gaia. Per tale motivo ho realizzato due nuovi watermark personalizzati, che da ora in poi contraddistingueranno le loro opere.

Quelle che seguono sono foto dei particolari di questo articolato disegno, cominciando dalla zona in basso a sinistra, proseguendo in senso orario per finire con il bellissimo motivo rotondo centrale.

quadro zentangle 2

Non è stato facile fotografare questo quadro, data la presenza di numerosi riflessi... spero che saprete guardare "oltre". =)))

quadro zentangle 3

Come si può notare, il disegno alterna motivi geometrici a soggetti riconoscibili, tratti più spessi e più fini, aree chiare e zone scure.

quadro zentangle 4

Quello che segue è una delle mie parti preferite, perché ritrae una giraffa, animale che mi ispira molta simpatia al quale ho anche recentemente dedicato una bacheca su Pinterest.

quadro zentangle 5

Non mancano i soggetti classici come i fiori, ma rivisitati in maniera molto fantasiosa:

quadro zentangle 6

Nella porzione che segue si trovano, tra le altre cose, un cuore e l'iniziale dell'artista:

quadro zentangle 7

Infine, il motivo circolare centrale, il più elaborato e fantasioso:

quadro zentangle 8

Bravissima Gaia!

Data la petalosa presenza dei fiori,
questo post partecipa a:

decoriciclo

il che mi porta a parlare del secondo argomento di questo post, ovvero
la trentunesima puntata del:

decoriciclo

nel quale chiunque lo desideri può condividere le iniziative virtuali
in corso nei propri blog, 
ma anche le iniziative reali che vuole pubblicizzare.

Non ci sono regole né vincoli e non bisogna essere necessariamente
follower di questo blog.

Dato che questa raccolta si rinnova ogni 15 giorni,
(sempre di venerdì)
tutti i partecipanti possono riproporre ad ogni appuntamento
le proprie iniziative periodiche,
come per esempio le rubriche dei propri blog,
quelle sempre in vigore come le community a tema,
o quelle ancora attive nel lasso di tempo di riferimento,
ad esempio i linky party o i giveaway ancora aperti.

La frequenza quindicinale di questa raccolta serve infatti
a far sì che le proposte inserite siano sempre aggiornate 
ed effettivamente in corso.
Questa puntata inizia oggi e terminerà il 12 maggio,
per rinnovarsi il giorno dopo.

Altre informazioni si trovano nella

Prima di finire, un piccolo accenno alla raccolta:

decoriciclo

che si chiuderà tra due settimane e che contiene tante idee cuoriciose,
soggetto sicuramente adatto per regali e pensierini
da dedicare alla mamma in occasione della
Festa della Mamma, che sarà il prossimo 8 maggio.

Venite ad aggiungere le vostre proposte
o ad ispirarvi in cerca di idee.
Per farlo, cliccate sul banner qua sopra.

A presto! =)







"Vasetti" effimeri per seminare

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Sono alle prese con alcuni lavori un po' lunghetti e, nonostante nel frattempo abbia qualche creazione recente da poter mostrare, non mi sembra ancora giunto "il momento giusto" per nessuna di loro; in alcuni casi sono un po' fuori stagione, in anticipo o in ritardo, in altri le fotografie non mi convincono e devo aggiustarle o rifarle... in altri ancora... non so, non mi convincono e basta, forse perché in questo periodo ho in mente tutt'altre cose.

E così, sto rispolverando alcune cose ancora più vecchie. Mi sono capitate sott'occhio queste due piccole idee (di cui avevo parlato QUI) e mi è venuta voglia di riproporle.


Si tratta di due contenitori fai-da-te e di riciclo per seminare le nuove piantine per l'orto o il giardino, facendo a meno dei normali vasetti di plastica.

Il primo è un semplice guscio d'uovo, il secondo un cartoccetto fatto con una pagina di giornale: basta mettere un po' di terra, un semino, bagnare con un po' d'acqua.... e dopo pochi giorni... si potrà assistere al miracolo della natura.


Ovviamente, entrambi sono destinati a non durare a lungo, ma svolgeranno più che bene il loro servizio fino al momento in cui la piantina sarà abbastanza grandicella da poter essere trapiantata nel vaso definitivo o in piena terra.

A presto! =)



Raggi di sole + Lavori in corso

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Post veloce oggi. 
Voglio solo condividere lo spettacolo dei raggi di sole che filtravano tra le nuvole nel cielo di questa mattina... una delle meraviglie che ti fanno apprezzare anche una giornata grigia... che tra l'altro ora (15,55) è diventata anche calda e soleggiata.


E poi, un piccolo anticipo dei miei "pastrugni" in corso; dato che sto lavorando a cose un po' lunghe, che richiedono soprattutto dei tempi di asciugatura e di riposo da rispettare.... ne sto facendo quattro insieme.

Sto giocando con qualche piatto rotto,


delle mattonelle spaiate,


e con uno di questi "cosi"...


quei "boccioni" di plastica per l'acqua da bere che si usano soprattutto negli uffici,
negli studi professionali e nei luoghi pubblici in genere.

A proposito, ma come si chiamano questi affari???
Grazie in anticipo a chi vorrà colmare questa mia lacuna.
A presto! =)




Auguri a tutte le mamme, e una colomba a mosaico per la mia

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Oggi è la Festa della Mamma, e faccio tantissimi auguri a tutte le mamme del mondo, con un pensiero speciale per quelle che non sono più con noi, come la mia.

Il 27 aprile sono stati 5 anni che non c'è più; era la mia prima sostenitrice, guardava sempre con occhio benevolo e non sempre obiettivo tutti i miei "esperimenti artistici". Mi diceva spesso in milanese "te set fantastica"... ovviamente esagerando... come spesso sono solite fare le mamme.
In questi giorni ne sto facendo altri di pastrugni per lei, per sistemare e decorare la sua tomba. 


Uno è quello della foto qua sopra, da poco posato e stuccato: un mosaico. E' realizzato in parte con materiali di riciclo: piatti fondi rotti per il corpo e le ali della colomba, un frammento di tazzina da caffè  sbeccata per il becco, 5 piattini da caffè rimasti senza tazzine per la cornice bianca con piccoli disegni azzurri.
Lo sfondo è realizzato con tessere in pasta di vetro per mosaico, nei toni del blu e dell'azzurro, con bellissimi riflessi cangianti, che sono il frutto di uno dei primi baratti che ho concluso con Milly nella community di g+ "BarattiAMO... creativamente".

Chissà se alla mia mammetta piacerà. <3

A presto! =)


L'annosa questione della fontanella da giardino

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Quando la nostra casa è stata costruita, oltre una ventina di anni fa, non era stato previsto alcun attacco per l'acqua in giardino, nemmeno uno striminzito rubinetto. Sebbene il suddetto giardino sia davvero minuscolo, non si può certo pensare di bagnarlo con l'innaffiatoio... e poi mi serve una specie di lavandino per poter lavare le mani e gli attrezzi, dato che, oltre al giardinaggio, nella bella stagione mi dedico anche ai miei lavori di bricolage all'aperto.

Il mio ultimo modello di fontanella da giardino al momento è questo:


Come ho anticipato nel titolo del post, la questione è annosa... nel vero senso della parola, perché si trascina da anni... e anche quella attuale non è certo la soluzione definitiva. Facciamo quindi un piccolo passo indietro, per parlare delle precedenti.

In un primo tempo è stato realizzato lo striminzito rubinetto a livello rasoterra, giusto per potervi attaccare la canna dell'acqua.
Poi, dopo qualche anno, complice il rinvenimento del vecchio vecchissimo trave di legno che ancora fa da supporto al tubo dell'acqua, è stato realizzato il seguente modello, in cui la protagonista è una tanica di plastica per prodotti detergenti industriali, decorata con un misto di pittura e découpage.

fontana giardino 2 2012-2013

Ci ha tenuto compagnia negli anni 2012 e 2013, per essere poi soppiantata da quest'altro prototipo, costituito da un mastello di plastica rivestito con un mosaico di stoviglie rotte:

fontana giardino 3 2013-2016

Questo recipiente è durato senza dubbio di più, ovvero dal 2013 fino a pochi giorni fa. L'ho sostituito perché purtroppo il mosaico, realizzato su un supporto flessibile ed esposto costantemente alle intemperie, con il tempo si è crepato e ha perso dei pezzi:

fontana giardino 4

Ed ecco pochi giorni fa il "colpo di genio": quando mi sono ritrovata tra le mani il boccione/dispenser dell'acqua da ufficio ho pensato che, con gli opportuni tagli e ritagli, sarebbe potuto diventare per qualche tempo la nostra nuova fontanella/lavandino da giardino.

fontana giardino 5

Ovviamente la definizione "colpo di genio"è ironica; so bene che questo manufatto ricicloso non si può certo definire una bellezza, e so altrettanto bene che non sarà per sempre.... come le precedenti del resto.
Però l'idea non è malvagia, e penso possa essere utile in situazioni tipo il campeggio o il campo scout, per soluzioni usa&getta per così dire... con la opportuna raccolta differenziata a fine servizio, ovviamente.
In queste situazioni effimere si può anche lasciare al naturale; però, per inserire meglio la mia nuova fontanella, a livello visivo, nel contesto del giardino io ho preferito darle una mano di vernice verde.

fontana giardino 6

Ho usato un residuo, che avevo in casa da tempo, di una vernice in gel per ferro; è confortevolissima da utilizzare, perché non cola, si asciuga in fretta e le tracce delle pennellate si spianano da sole come per magia. Inoltre, contiene anche dell'antiruggine, il che la rende perfetta per ringhiere e cancelli esterni, che non vanno quindi pre-trattati con l'apposito prodotto. Sulla plastica ha aderito perfettamente... riguardo alla durata nel tempo... vi farò sapere.

fontana giardino 7

Per scaricare l'acqua senza allagare tutto intorno, ho inserito la canna direttamente nell'apertura del collo del boccione, che casualmente è del diametro perfetto.

fontana giardino 8

Come si vede da quest'ultima foto, il trave di legno è attualmente sormontato dalla casetta di legno per gli uccellini selvatici; anche questa ha recentemente subito un piccolo restauro (riverniciatura) e un trasloco. Prima infatti si trovava in un altro angoletto del giardino, posizionata sopra un grosso palo a sezione tonda (QUI il post originale); quest'inverno però si è rotto alla base e la casetta/mangiatoia è stata ricollocata provvisoriamente qui.

Per il momento la mia fontanella svolge perfettamente il suo ruolo... finché durerà. In seguito, mi farò venire qualche altra idea.

A presto! =)




Fiore a mosaico su pietra, 100% piatti rotti + "INIZIATIVE IN CORSO" #32

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Ormai è un fatto, mi è tornata la passione per il mosaico... mosaico sì, ma soprattutto di riciclo. A differenza di quello con la colomba nel cielo azzurro (mostrato nel post di domenica scorsa) nel quale è presente una cospicua quantità di tessere in pasta di vetro appositamente create per la tecnica del mosaico, quello di oggi è realizzato interamente con pezzi di piatti rotti.


L'altra particolarità è quella di essere realizzato su un grosso sasso di granito, caratterizzato da una naturale forma di stele, con una superficie piatta che mi ha ispirato l'idea di decorarla con una sorta di quadretto a mosaico.

fiore mosaico su sasso per papà 2

Il motivo decorativo è molto semplice, un fiore stilizzato nel suo vasetto "di sasso"; ho infatti trovato nella mia scorta di stoviglie rotte un bellissimo piatto fondo dipinto ad effetto granito. La mia riserva di cocci è in parte di "produzione propria" e in parte gentile omaggio di amiche "fracassatrici" di piatti, tazze, vasi e altri oggetti di ceramica i genere. Questo bel piatto proviene proprio da un'amica.

fiore mosaico su sasso per papà 3

Ho iniziato componendo la corolla del fiore, poi il vasetto, il gambo e infine lo sfondo bianco. Il tutto incollando i pezzi di ceramica, precedentemente sagomati con la tenaglia, con una colla forte, di quelle da montaggio.

fiore mosaico su sasso per papà 4

Poi ho stuccato le fughe tra le piastrelline con la malta per mosaico (il procedimento completo l'ho mostrato QUI) prestando particolare attenzione ai bordi, che sono sempre il punto più fragile di ogni mosaico.

fiore mosaico su sasso per papà 5

Un sasso decorato con questa tecnica è particolarmente adatto come decorazione/arredo per il giardino, perché il mosaico è molto resistente agli sbalzi di temperatura, è impermeabile alla pioggia e non sbiadisce al sole. Se poi si utilizzano materiali di recupero, è anche a costo zero.
Inoltre i soggetti che si prestano a questa decorazione sono praticamente infiniti, dai fiori di tutte le forme e colori, agli uccellini, alle farfalle, alle lucertole e così via.

fiore mosaico su sasso per papà 6

I petali rossi di questo fiore hanno quasi un aspetto tridimensionale, grazie al fatto che sono ricavati dai bordi di un piatto fondo; hanno quindi una superficie leggermene arcuata e conferiscono una sorta di movimento alla composizione.

Questo post partecipa a:

decoriciclo

una raccolta piena zeppa di idee fiorite
che cresce continuamente e rigogliosamente grazie alle
bellissime proposte di tutti i partecipanti.
Questa sarà in corso ancora per un bel po' di tempo, mentre per

decoriciclo

ci sono ancora pochissimi giorni per inserire le proprie idee cuoriciose,
ovvero fino a domenica.
Ma per consultarla ed ispirarsi per ogni occasione in cui i cuori
siano i protagonisti, ci sarà sempre tempo e modo:
cliccando sul banner per arrivare al post che contiene la raccolta,
oppure visitando la pagina dedicata.

Infine, sempre a proposito di iniziative in corso,
ecco la trentaduesima puntata del

decoriciclo

nel quale chiunque lo desideri può condividere le iniziative virtuali
in corso nei propri blog, 
ma anche le iniziative reali che vuole pubblicizzare.

Non ci sono regole né vincoli e non bisogna essere necessariamente
follower di questo blog.

Dato che questa raccolta si rinnova ogni 15 giorni,
(sempre di venerdì)
tutti i partecipanti possono riproporre ad ogni appuntamento
le proprie iniziative periodiche,
come per esempio le rubriche dei propri blog,
quelle sempre in vigore come le community a tema,
o quelle ancora attive nel lasso di tempo di riferimento,
ad esempio i linky party o i giveaway ancora aperti.

La frequenza quindicinale di questa raccolta serve infatti
a far sì che le proposte inserite siano sempre aggiornate 
ed effettivamente in corso.
Questa puntata inizia oggi e terminerà il 26 maggio,
per rinnovarsi il giorno dopo.

Altre informazioni si trovano nella
A presto! =)

ATTENZIONE: aggiornamento delle ore 8,45.
Dato che il linky party delle IDEE A FORMA DI FIORE
ha oltrepassato i 200 link raccolti,
InLinkz ha suddiviso la raccolta in due pagine.
Quindi, se inserite nuovi link e non li vedete
è perché dovete cliccare sul pulsante azzurro in basso "NEXT".
Ovviamente la stessa operazione va fatta anche solo per visionare
le idee della seconda pagina.
Grazie ancora a tutti i numerosi partecipanti! <3








Tappetino ovale "Gipsy", fettuccia riciclata handmade e cotone all'uncinetto

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Complici le giornate grigie della settimana scorsa, mi è tornata la voglia di uncinettare. E, complice la necessità di smaltire diversi abiti smessi in attesa di riciclo, mi è venuta voglia di fare un tappetino a base di fettuccia inglobata nel cotone, come ho fatto per il cestino-gufo.


La fettuccia proviene dai suddetti abiti smessi, ovvero pantaloni (solo le gambe) e T-shirt (la parte dalle ascelle in giù) di vari colori e tessuti; l'ho tagliata a mano con le forbici seguendo il sistema spiegato QUI e ho formato dei gomitoli. Le parti rimanenti, spalle e maniche delle magliette e "pantaloncini corti" ottenuti dai pantaloni, le ho messe da parte per lavori di patchwork senz'ago o lavoretti di cucito creativo.

tappetino ovale Gipsy 2

Ho iniziato da un segmento di cotone composto da 50 catenelle eseguite con l'uncinetto n°3; poi ho girato il lavoro e contemporaneamente ho cominciato ad inglobare la fettuccia lavorando sempre solo con una maglia bassa alternata ad una catenella, saltando ogni volta una maglia di base, lavorando in tondo a spirale, fino al raggiungimento della dimensione desiderata. Il mio tappetino misura 65 x 51 cm, adatto per essere usato come scendiletto o come tappetino in bagno, ma si può fare anche molto più grande... dipende da quanti vestiti ci sono da ridurre in fettuccia.

tappetino ovale Gipsy 3

Tutti questi colori mi mettono allegria solo a guardarli e conferiscono al tappetino un aspetto un po' zingaresco; gli accostamenti e i contrasti sono accentuati anche dall'uso del cotone in vari colori.
E' interessante infatti osservare come si creino differenti effetti abbinando un dato colore di fettuccia a tinte diverse di cotone.

Come spesso ho già avuto modo di affermare, amo questi lavori dove l'improvvisazione la fa da padrona, dove un oggetto cresce pian piano un po' come vuole, senza un'idea precisa di partenza.

A presto! =)




Barattolo di latta con mosaico di tappi a corona, senza pulitura con l'acido, con tutorial

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Era da un po' che volevo impiegare i tappi a corona che ho messo da parte per farne un mosaico e, adesso che è tornato una delle mie passioni del momento, ho finalmente messo in pratica il mio proposito.


Ho realizzato un barattolo multi-uso, che può essere utilizzato per esempio come cache-pot, ma anche come porta-pennelli, porta-matite, porta-spazzolini... o porta-quello-che-si-vuole.

La particolarità di questo mosaico è che non necessita della pulitura con l'acido cloridrico, passaggio indispensabile per i tradizionali mosaici che prevedono l'uso della normale malta; questa operazione non comporta alcun rischio, data l'elevata diluizione della sostanza, ma può spaventare qualcuno nell'approcciarsi a questa tecnica; inoltre, in questo modo è anche proponibile come attività per bambini in tutta sicurezza.... ma andiamo con ordine.

Ecco i pochi materiali di riciclo che ho usato:

barattolo mosaico di tappi a corona 2

Come si può notare, ci sono anche i miei amati tappi di sughero, che non si vedono nell'oggetto finito, ma svolgono un'importante funzione:

barattolo mosaico di tappi a corona 3

Sono stati infatti tagliati a fettine con la lama del taglierino e incollati con la colla a caldo all'interno dei tappi a corona, per creare lo spessore necessario per poter incollare questi ultimi al barattolo di latta, sempre con la colla a caldo:

barattolo mosaico di tappi a corona 4

Io ho scelto una disposizione casuale, ho cioè semplicemente alternato i colori dei tappi che avevo a disposizione; ma, a seconda delle dimensioni e della forma dell'oggetto che si intende rivestire, e della tipologia dei tappi disponibili, si possono creare disegni, geometrie, gradazioni di colore, monocromie, ecc...

barattolo mosaico di tappi a corona 5

Ma ecco l'"ingrediente segreto" che permette di NON usare l'acido per ripulire il mosaico: al posto della normale malta (composta come ho spiegato QUI) ho usato la colla per piastrelle durante la fase di stuccatura.
Si tratta di un prodotto che si compra nei negozi per fai-da-te sotto forma di polvere. Al momento di utilizzarla, bisogna miscelare la polvere con dell'acqua in un rapporto di 3:1, ossia 3 parti di polvere e 1 parte di acqua. Si lascia riposare il composto per circa 10 minuti, mescolando ogni tanto, e poi (nel caso di un mosaico di questo tipo) si applica con le mani protette dai guanti di gomma, ricoprendo tutta la superficie, facendo attenzione a far penetrare bene l'impasto  negli spazi tra i tappi.
Dopo di che, si lascia riposare l'oggetto per qualche giorno, tenendolo dapprima coperto da un foglio di plastica per 1 o 2 giorni in modo da ottenere un indurimento lento, al fine di evitare la formazione di crepe. Poi si può scoprire e far completare l'essiccazione all'aria aperta, fino a raggiungere la perfetta asciugatura in profondità.

barattolo mosaico di tappi a corona 6

Trascorso questo indispensabile lasso di tempo, con la dovuta pazienza, si può passare a ripulire il mosaico per fare "riemergere" i tappi dalla crosta che si è formata.
Dato che la mia era abbastanza consistente, ho avuto la "furbissima" pensata di usare come prima cosa una spugnetta abrasiva.... che toglie perfettamente (e anche velocemente!) l'eccesso di colla indurita.... ma, come era del resto prevedibile,  si porta via anche il colore dei tappi.

barattolo mosaico di tappi a corona 7

La spugnetta abrasiva va benissimo per ripulire i mosaici di ceramica o pasta di vetro, che siano fatti con la malta o con la colla per piastrelle, ma per i tappi a corona è meglio usare un normale straccio di stoffa bagnato, tipo un pezzo di maglina ricavato da magliette rovinate.
Con questo tipo di tappi bisogna avere un'ulteriore accortezza: è consigliabile sciacquare spesso lo straccio, o almeno cambiare spesso la porzione di stoffa che si usa per strofinare, perché anche la polvere che viene rimossa e che resta tra le fibre ha un effetto abrasivo sui tappi. Bisogna comunque strofinare molto delicatamente; ci vuole un pochino di tempo in più.... ma almeno non si rovina tutto il lavoro.

barattolo mosaico di tappi a corona 8

E se qualche tappo si rovinasse lo stesso... basterà cercare di girare la parte rovinata verso il muro. ;)

A presto! =)



Porta-pentola di fettuccia riciclata all'uncinetto, con spiegazioni

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Chi non si è mai trovato a partecipare a pranzi o cene, con amici e/o parenti, nei quali ognuno porta qualcosa? In queste situazioni informaliè comodo portare il proprio contributo culinario direttamente nella pentola nella quale è stato cucinato. Ma se ciò accade quando la pietanza è pronta da poco, ci si ritrova a trasportare una pentola bollente. In questi casi può essere utile approfittare del porta-pentola.


Mi ero imbattuta in questa bella idea un po' di tempo fa, scorrazzando per Pinterest (questo è il pin) e l'ho rifatta a modo mio.
Come filato ho utilizzato della fettuccia riciclata ricavata da delle magliette da uomo smesse, prendendo solo la porzione dalle ascelle in giù, 2 verde scuro per il fondo e una per ogni altro colore: 7 magliette in tutto.
E' un progetto veloce, perché i lavori con la fettuccia crescono in fretta, e semplice, adatto anche a chi sia alle prime armi con l'uncinetto, dato che prevede il solo impiego della maglia bassa.

porta-pentola fettuccia riciclata 2

Ho iniziato lavorando (con l'uncinetto n°9) 4 catenelle chiuse a cerchio, nelle quali ho lavorato 8 maglie basse e ho proseguito sempre a maglia bassa per circa 7 giri lavorando in tondo a spirale con gli opportuni aumenti per ottenere un lavoro piatto. Per la mia pentola e il filato che ho usato io sono bastati 7 giri, ma bisogna regolarsi in base alle proprie esigenze, "provando" spesso il lavoro sulla "pentola/modella".

porta-pentola fettuccia riciclata 3

Una volta giunta alla circonferenza del fondo della pentola, ho lavorato un giro in costa dietro, per definire meglio la linea del bordo, ma si può eseguire anche in modo normale.

porta-pentola fettuccia riciclata 4

Da questo momento in poi il lavoro prosegue senza più aumenti, per ottenere il cilindro che riveste i fianchi della pentola; nel mio caso sono serviti 9 giri per arrivare appena sotto i manici, in corrispondenza dei quali ho praticato due aperture per poterveli inserire. Per farlo, ho interrotto le maglie basse lavorando 8catenelle volanti, saltando 8 maglie di base, per riprendere le maglie basse fino al manico successivo... anche in questo caso, bisogna andare un po' ad occhio, provando il lavoro sulla propria pentola. Il giro seguente continua sempre a maglie basse, lavorandole anche sulle catenelle volanti.
Queste aperture per i manici sono importanti, perché aiutano a sostenere il peso della pentola quando viene sollevata per le maniglie, e perché danno stabilità al porta-pentola. Inoltre, essendo la fettuccia un filato molto robusto e consistente, ma allo stesso tempo parecchio elastico, queste aperture si adattano sia ai manici sottili come i miei, che a quelli più spessi rivestiti in bachelite.

porta-pentola fettuccia riciclata 5

Dai manici fino alla sommità della pentola ho lavorato altri 3 giri a maglia bassa, ma anche in questo caso dipende dalla forma della pentola che si intende rivestire.

Per creare le maniglie ho proceduto in modo simile a quello adottato per le fessure dei manici: ho interrotto le maglie basse lavorando 20 catenelle volanti e saltando 10 maglie di base, per proseguire il giro a maglia bassa.
Infine, ho concluso lavorando un ultimo giro con maglie basse sulle maniglie e maglie bassissime nelle parti restanti.

porta-pentola fettuccia riciclata 6

Con lo stesso sistema si possono creare porta-pentola di forme diverse, per le pentole più alte o più basse, più strette o più larghe. Inoltre sono morbidi e flessibili, quindi ripiegabili e riponibili comodamente in un cassetto quando non servono.

Trovo che la pentola a pressione sia la più comoda da trasportare (oltre che per cucinare) perché il suo coperchio si chiude perfettamente e resta al suo posto senza lasciare fuoriuscire nemmeno i liquidi, e in questo senso è la più sicura anche durante i viaggi in macchina.

A presto! =)



Di autoproduzione, di luna piena e di "INIZIATIVE IN CORSO" #33

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L'autoproduzioneè una di quelle cose dalle quali si trae sempre grande soddisfazione; fare da sé prodotti che in genere si acquistano è infatti molto gratificante... oltre che praticamente l'unico sistema per sapere davvero "cosa-c'è-dentro".
Seguo con molto interesse questo argomento, sia attraverso alcuni blog (amici e non), che raccogliendo idee, ricette e suggerimenti nella mia bacheca di Pinterest.
A volte ci si lascia scoraggiare dalla mancanza di tempo, o dalla difficoltà nel reperire alcuni materiali o attrezzature; quando però si trovano proposte facilmente realizzabili, con pochi ingredienti di uso quotidiano, veloci da preparare.... che magari fanno anche risparmiare qualche eurino e, soprattutto, aiutano a produrre cose buone e salutari... bè, allora in quel caso non ci si può certo tirare indietro.


La prima cosa che ho provato ad autoprodurre in quest'ultimo periodo è lo yogurt. Lo facevo già tanti anni fa, ma ultimamente rimandavo sempre perché da tanto tempo non ho più la yogurtiera; poi è arrivato il post di Viviana-Ilsolleticonelcuore (molto ben fatto, ben spiegato e super esaustivo) e ho scoperto la possibilità di farlo comodamente nel forno di casa spento. I vantaggi di questo sistema sono indiscutibili, primo tra tutti la possibilità di prepararne in grandi quantità nello stesso momento (io ne ho preparati 2 Kg abbondanti) e in contenitori anche di recupero.
Quello nella foto qua sopra è il risultato della mia terza produzione, non il migliore a dire il vero; il primo era venuto molto più compatto, come piace a me. Ma sono ancora in fase di esperimenti per trovare la combinazione di yogurt e latte di partenza che meglio si adatta ai nostri gusti.
In ogni caso, consistenza a parte, il sapore è sempre stato ottimo, delicato e gustoso, per nulla acido.

scrub manipiedi fai-da-te

Il secondo prodotto-auto-prodottoè uno delizioso scrub per piedi e mani a base di zucchero, olio di oliva e lavanda; ho trovato la super facile ricetta nel post di Ste-Maghelladicasa. L'ho leggermente modificata in base a ciò che avevo in casa, ma si prepara in pochi minuti, dura a lungo ed è confortevolissimo da utilizzare, dai risultati sorprendenti.... assolutamente da provare insomma.

luna piena 22 maggio 2016-001

Il secondo argomento del post è la luna piena, precisamente quella spettacolare che si è potuta ammirare domenica sera scorsa (22 maggio). Lei era spettacolare, non c'è dubbio... le mie foto molto meno, nessun dubbio nemmeno qui.
Ma le ho volute condividere lo stesso; la prima qua sopra perché, pur essendo sgranata, ha un-certo-non-so-che, oltre al fatto che l'unica cosa vagamente a fuoco sembra essere proprio la luna.
La seconda qua sotto, perché i rami dell'albero creano uno strano effetto...

luna piena 22 maggio 2016 - albero che gioca a bascket-001

...sembrano un giocatore di basket che sta per andare a canestro con la palla allungando il braccio.

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E infine, è il turno della trentatreesima puntata del

decoriciclo


nel quale chiunque lo desideri può condividere le iniziative virtuali
in corso nei propri blog, 
ma anche le iniziative reali che vuole pubblicizzare.

Non ci sono regole né vincoli e non bisogna essere necessariamente
follower di questo blog.

Dato che questa raccolta si rinnova ogni 15 giorni,
(sempre di venerdì)
tutti i partecipanti possono riproporre ad ogni appuntamento
le proprie iniziative periodiche,
come per esempio le rubriche dei propri blog,
quelle sempre in vigore come le community a tema,
o quelle ancora attive nel lasso di tempo di riferimento,
ad esempio i linky party o i giveaway ancora aperti.

La frequenza quindicinale di questa raccolta serve infatti
a far sì che le proposte inserite siano sempre aggiornate 
ed effettivamente in corso.
Questa puntata inizia oggi e terminerà il 9 giugno,
per rinnovarsi il giorno dopo.

Altre informazioni si trovano nella
A presto! =)









Braccialetti multi-fili all'uncinetto, di cotone e perline con bottone, con tutorial e spiegazioni

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Sebbene l'estate paia che per il momento non abbia la minima intenzione di manifestarsi, se non con fugaci apparizioni, trovo che questi braccialetti multi-fili siano proprio adatti per la bella stagione, dato che sono allegri, colorati, leggeri e freschi.


Mi sono ispirata a questo pin per la forma, ma l'ho poi realizzato a modo mio, variando il numero di fili e aggiungendo inoltre delle perline.
Sono semplici e abbastanza veloci da realizzare, si possono fare di ogni tonalità, con perline in abbinamento di colore o a contrasto con quello del cotone, creando di volta in volta effetti sempre diversi.
L'assenza di componenti metalliche li rende adatti anche ad essere bagnati e per le persone allergiche.

Ecco come l'ho realizzato:


Per prima cosa ho infilato sul filo tutte le perline necessarie al lavoro, nel mio caso 20 in tutto, ovvero 5 per ognuno dei 4 fili che compongono il braccialetto.


Nel caso di questo braccialetto di cotone bianco con perline azzurre trasparenti ho usato l'uncinetto sottile n°8 e, con il tipo e il numero di punti di seguito descritti, ho ottenuto un braccialetto lungo circa 18 cm, ma questo dipende dallo spessore del filato, dal numero dell'uncinetto, e dal personale tipo di lavorazione più o meno stretta. 
Quello di cotone blu con perline azzurre e quello verde, realizzati nello stesso identico modo ma con un filato un po' più spesso, misurano invece 21 cm.

Primo giro: ho iniziato avviando 10catenelle, sull'ultima delle quali ho posizionato un segna-punti, operazione non indispensabile, ma utile nel giro successivo per non dover contare le maglie.
Ho lasciato il filo iniziale piuttosto lungo, perché mi è servito alla fine per cucire il bottone.


Ho continuato con un modulo di [8 catenelle - 1 catenella con perlina] ripetuto per 5 volte; dopo la quinta perlina ho lavorato altre 18 catenelle.


E qui finisce il primo giro.


Per aggiungere le perline, si fanno risalire una per volta lungo il filo al momento di inserirle e si inglobano nella catenella come nella foto qua sopra, tenendo la perlina al di sotto dell'uncinetto.


Secondo giro: girare il lavoro, 1 catenella, 10 maglie mezze alte, 53 catenelle con perline inserite ad intervalli irregolari; nel secondo e nel terzo giro non ho rispettato una disposizione regolare delle perline per dare maggiore movimento al braccialetto ed una più gradevole distribuzione visiva. L'importante è che il numero totale di maglie dei singoli fili sia uguale in ogni giro, nel mio caso 53 catenelle, comprese quelle con le perline.


Il secondo giro termina con 10 maglie mezze alte lavorate sulle prime 10 catenelle del primo giro, cominciando da quella dove abbiamo posizionato il segna-punti, che a questo punto si può rimuovere.


Terzo giro: si lavora come il secondo, variando ancora l'alternanza delle perline, fino al completamento del filo con le perline. Nella parte finale, costituita da maglie mezze alte, bisogna invece creare l'asola per il bottone:


1. 3 maglie mezze alte lavorate sulle prime tre di base
2. 4 catenelle volanti, saltare 4 maglie di base
3. 3 maglie mezze alte lavorate sulle ultime 3 del giro precedente
4. girare il lavoro, 1 catenella, 10 maglie mezze alte


Ho lavorato il quarto filo esattamente come il primo, con le perline a distanze regolari intervallate da 8 catenelle.


Il giro termina con 10 maglie mezze alte lavorate su quelle del giro precedente. Queste maglie mezze alte delle estremità del braccialetto possono essere sostituite a piacere con maglie alte o basse, a seconda dello spessore del filato e dell'aspetto che si preferisce ottenere.


Come rifinitura, ho lavorato 4 maglie basse e una bassissima sul lato corto dell'estremità finale, per poi chiudere il lavoro.


Con la porzione di filo lasciata libera all'inizio, dopo averla fatta passare con l'uncinetto sul retro tra le maglie lavorate, ho cucito il bottone, nel mio caso una simil-perla. Poi ho fissato e annodato il filo sul retro, nascosto una piccola porzione tra le maglie e tagliato l'eccedenza.


Ecco come si presenta il braccialetto aperto...


...e chiuso.


Questi braccialettini sono anche un ottimo modo per utilizzare i minuscoli gomitolini che rimangono da altri lavori; fino ad oggi vagavano in mezzo a quelli grandi, nascondendosi e restando quindi inutilizzati. Poi mi è venuto in mente di radunarli in un angolo della scatola all'interno dell'anima di cartone di un gomitolo terminato... non è certo una gran scoperta... ma non ci avevo mai pensato... e forse non sono l'unica. ;)

A presto! =)



Cornici dipinte su vetro per stampe di conchiglie + "Ricicli in Circolo" #17

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Ho fatto questi quadretti semplicissimi qualche anno fa; erano alcuni dei complementi che decoravano la mia camera da letto, che voleva essere di una casa al mare... e lo voleva così tanto che si è dotata di una grande finestra trompe-l'oeil, proprio con vista mare. E c'era anche il letto finto, in "ferro battuto"; per vederlo, cliccare sul link. ;)


Il letto finto è sparito un paio di anni fa dietro una nuova (e vera) testiera del letto e sto meditando di cancellare anche la finestra finta, in vista di una nuova risistemazione dei mobili... vedremo... un po' mi spiace... sono proprio indecisa...


Tornando ai quadretti, sono davvero semplici e veloci. I soggetti sono delle stampe di conchiglie dall'effetto pittorico acquarellato, trovate in un giornale diversi anni fa.
Le cornici sono dipinte direttamente sul vetro delle anonime cornici a giorno, con i colori per vetro.


In genere con questa tecnica si usa il colore a rilievo, che delinea i contorni delle forme, di colore nero o grigio, ad imitazione delle vetrate artistiche. Ma in questo caso, ho trovato più interessante l'effetto della pasta a rilievo trasparente.
Le tinte dei colori liquidi per vetro che ho scelto invece riprendono quelli dello sfondo delle stampe, dall'azzurro/blu al verde, stesi con pennellate veloci ad effetto sfumato.

Ora questi due quadretti sono stati trasferiti in bagno, dove sono andati a fare compagnia ad un altro quadretto dipinto interamente su vetro che riprende il tema dell'acqua (che fuoriesce da un'anfora) e di un mobìle da parete fatto con conchiglie vere, spago e legnetto di lago.

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Protagonista della diciassettesima puntata di 


è Hamina del blog Taglia,incolla e decora.

Come me, anche Hamina è appassionata di creatività a 360°
e soprattutto di riciclo creativo.
Ogni oggetto rinasce a nuova vita nelle sue mani,
e recentemente si è ispirata al mio tavolino rivestito di tappi di sughero
per dare una nuova possibilità anche al suo.


E combinazione vuole che, come nel mio caso, 
anche per il suo sia la terza vita alla quale rinasce!
Altre foto e le fasi della lavorazione, nel suo post.

A presto! =)



Canotte a filet, personalizzate con nome

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Queste due canotte lavorate all'uncinetto con la tecnica del filet risalgono a diversi anni fa, quando Gaia aveva 8 anni e Ilaria 1. Le ho riscoperte in questi giorni, sistemando un po' di scatole e scatoloni, e mi sono resa conto che non le avevo mai mostrate.


Quella di Gaiaè realizzata sfruttando un  po' di avanzi di cotoni di vari colori per il davanti, e tutta color ciclamino per il dietro. 
Come dicevo, la base della lavorazione è quella del filet, ma nelle varie strisce ho alternato motivi diversi creati da spazi pieni e spazi vuoti, tanto per non annoiarmi, un po' come era accaduto anche per il top "Imparaticcio".

canotte all'uncinetto con nome 2

Per creare lo schema del nome ho riportato su un foglio a quadretti una griglia con un numero di quadretti uguale al rettangolo nel quale avevo deciso di "scrivere" GAIA. Nel mio caso il rettangolo rosa è costituito da 44 quadretti per la base e 13 per l'altezza. Con una matita ho riprodotto le lettere in stampatello dalla forma squadrata, componendole annerendo i quadretti corrispondenti e creando in questo modo gli spazi pieni da lavorare a filet, e le ho centrate lasciando un numero di quadretti /spazi vuoti uguale sia destra che a sinistra, così come sopra e sotto la scritta.

canotte all'uncinetto con nome 3

Come ho ribadito più volte, le parole d'ordine che caratterizzano i miei lavori sono approssimazione e improvvisazione, e le canotte all'uncinetto non sfuggono a questa regola. Infatti non prendo misure e non faccio campioni prima di iniziare un lavoro... mi butto e basta; al massimo, prendo come esempio, o meglio come "dima", un capo di abbigliamento simile. Realizzo prima il davanti e poi il dietro... e quasi mai risultano della larghezza auspicata. Allora lavoro sui fianchi delle strisce nell'altro senso, come si vede nella foto qua sopra, fino al raggiungimento della circonferenza desiderata e poi le unisco, il più delle volte non con ago&filo, ma con l'uncinetto.

canotte all'uncinetto con nome 4

Quella di Ilariaè stata molto più veloce, sia perché più piccolina sia per la semplicità dello schema, oltre allo spessore del filato abbastanza consistente.
Per lo schema del nome vale lo stesso discorso del precedente.... ma questa volta ho anche "beccato" la larghezza giusta al primo colpo. 

canotte all'uncinetto con nome 5

Il retro è costituito dalla maggior parte di spazi vuoti che formano una rete nella quale sono "disegnati" dei semplici rombi.

A presto! =)


Barattolo di vetro di recupero "abitato" da pesci dipinti su vetro + "INIZIATIVE IN CORSO" #34

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Queste sono per me giornate di intenso decluttering... da portare a termine prima che cominci l'intenso lavoro estivo e non abbia più tempo ed energie a disposizione. Mi sto persino sforzando di BUTTARE via diverse cose accumulate nel tempo; non è facile per me questa operazione, convinta come sono che qualsiasi cosa possa avere una seconda vita, e anche una terza, una quarta... e così via... non si sa mai.
Ma allo stesso tempo, ho anche una gran voglia di fare spazio, di rinfrescare, di pulire a fondo, di spostare mobili da una parte all'altra della casa; quest'ultimo accorgimento mi consente l'impressione di avere cose e ambienti sempre nuovi... a costo zero.

Questo barattolo di vetro, riscoperto in occasione di questi grandi spostamenti e pulizie, è stato salvato, ripulito e rimesso in funzione.


Si tratta di un semplice barattolo di recupero, che conteneva non so più quale alimento, e che ho dipinto diversi anni fa con i colori per vetro, tracciando prima le linee del disegno con la pasta a rilievo nera e poi riempiendo le diverse campiture con i colori liquidi trasparenti.

barattolo pesci 2

Questa tecnica è divertente e alla portata di tutti, anche per chi ha poca dimestichezza con il disegno e la pittura in generale; il disegno può essere infatti ricalcato da una fotocopia che si può porre sotto il vetro (nel caso del barattolo si inserisce il foglio al suo interno e si fissa con un pezzo di nastro adesivo), mentre la pittura richiede l'unica accortezza di non passare più di una volta con il pennello sulla stessa zona per evitare che lasci i segni delle setole, ma non presenta altre difficoltà perché i colori in genere si stendono in modo che risultino piatti e senza sfumature.

Il barattolo "abitato"è collocato su una mensola nel "bagnodei pesci", in compagnia di altri complementi a tema "fondo del mare", come per esempio il mobiletto acquario e la finestra/vetrata dipinta... che può anche fare a meno della tenda.

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E infine, è il turno della trentaquattresima puntata del

decoriciclo

nel quale chiunque lo desideri può condividere le iniziative virtuali
in corso nei propri blog, 
ma anche le iniziative reali che vuole pubblicizzare.

Non ci sono regole né vincoli e non bisogna essere necessariamente
follower di questo blog.

Dato che questa raccolta si rinnova ogni 15 giorni,
(sempre di venerdì)
tutti i partecipanti possono riproporre ad ogni appuntamento
le proprie iniziative periodiche,
come per esempio le rubriche dei propri blog,
quelle sempre in vigore come le community a tema,
o quelle ancora attive nel lasso di tempo di riferimento,
ad esempio i linky party o i giveaway ancora aperti.

La frequenza quindicinale di questa raccolta serve infatti
a far sì che le proposte inserite siano sempre aggiornate 
ed effettivamente in corso.
Questa puntata inizia oggi e terminerà il 23 giugno,
per rinnovarsi il giorno dopo...
...almeno, credo...
perché ho in mente qualche variazione per il periodo estivo.

Dato che per me si tratta di un periodo con pochissimo tempo
a disposizione per il mio e per i blog che seguo,
sto meditando di:
A. sospendere questo linky party fino a settembre,
come del resto ho involontariamente fatto l'anno scorso, oppure di
B. fare un'unica lunga puntata a partire dalla fine 
di giugno fino ai primi di settembre.

Si accettano consigli in merito e ringrazio anticipatamente
chiunque voglia esprimere la propria opinione.

Come sempre, altre informazioni su tutto ciò che riguarda questa raccolta,
si trovano nella

A presto! =)

P.S. A proposito di iniziative in corso,
il 21 giugno si chiuderà

decoriciclo

una raccolta che è super-stra-ricchissima di idee e progetti fioriti,
per i quali ringrazio davvero di cuore tutti i partecipanti e
mi scuso con loro se sono un po' in ritardo con le visite e le condivisioni
nella bacheca di Pinterest.
Pian piano arriverò da tutti, e consiglio a tutti di dare un'occhiata
perché i post meritano davvero.
Ci sono ancora poco più di 10 giorni per aggiungere nuovi link,
ma la raccolta sarà sempre visibile e consultabile
in questo post e nella pagina dedicata.







Dopo la pioggia...

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Piove, piove e piove...


...ma almeno ogni tanto...
accade qualcosa di bello. =)

Sono impegnata in grandi manovre casalinghe...
...tornerò al più presto alle consuete escursioni/incursioni "webbesche". 

A presto! =)


Finta finestra salvata

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Come ho accennato nel precedente micro-post, sono intenta in piccole e grandi manovre domestiche: intenso decluttering selvaggio, qualche spostamento di mobili e complementi, e anche tinteggiature di pareti.
A proposito di cambiare colore alle pareti, mi aveva sfiorata l'idea di cancellare la finestratrompe-l'oeil con vista mare, a favore di un'intera parete grigio scuro. Ebbene, alla fine ho optato per un compromesso...


...ho salvato la finestra "inserendola" nella parete grigia; mi sono detta che avrei potuto cominciare così, girandole intorno con il colore (composto dall'idropittura bianca usata per le altre pareti miscelata con una discreta quantità di acrilico nero) e, caso mai, coprirla in un secondo momento.
Devo dire che l'effetto mi piace molto; trovo che la tinta scura circostante conferisca ancor più profondità al dipinto, e che a sua volta quest'ultimo regali luminosità alla parete scura.


Mi piace anche l'effetto slavato del grigio, che ho ottenuto con una sola mano di pittura stesa con un grossa pennellessa in modo irregolare.
Mancherebbe un particolare: l'ombra sotto e di fianco alla finta finestra, che si vede nella prima versione e che serve per dare il senso dello spessore della pietra. Ma, mentre lavoravo, mi è tornato in mente un vecchio progetto che devo ancora decidere se mettere in atto, per il quale sarebbe perfetto il fondo di colore irregolare e per cui l'ombra deve per il momento aspettare.

A presto! =)


Magliette con cuori stampati con i tappi di sughero

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Non è la prima volta che dipingo magliette con l'aiuto dei tappi di sughero usati come stampini; era già successo infatti con la T-shirt tutta fiorita.
Questa volta però ho abbinato agli stampini fai-da-te anche uno stencil a forma di cuore, anch'esso fatto con materiali di recupero.
Si tratta di una tecnica semplice, alla portata di tutti, perfetta anche per i bambini.


Ho tracciato il disegno di un cuore su un cartoncino lucido proveniente da un campionario di tessuti d'arredo ormai vuoto. Per farlo simmetrico ho piegato il foglio in due, ho disegnato mezzo cuore su una delle due parti, e ho ritagliato la sagoma tenendo il foglio piegato, in modo che aprendolo si ottenga un cuore completo.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 2

Ho posizionato la sagoma di cartoncino sulla maglietta nel punto in cui avevo intenzione di riprodurla e l'ho fissata con un pezzo di nastro adesivo ripiegato sul retro, lasciando liberi i bordi.
Ho inserito all'interno della maglietta un altro foglio di cartoncino, per preservare il retro della maglietta da eventuali macchie accidentali.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 3

Poi ho preso un tappo di sughero e, senza modificarlo, ho usato la sua estremità tonda come uno stampino, intingendola nel colore per stoffa e tamponandola sul tessuto, cominciando dal bordo del cuore di cartoncino. Ho effettuato un primo giro con una tinta, distanziando leggermente i cerchi di colore; poi ho proseguito con altre tonalità, allargando gradatamente il perimetro e sovrapponendo parzialmente i cerchietti, fino ad ottenere l'effetto desiderato.
Una volta tolto lo stencil, il lavoro è quasi finito; non resta che attendere il tempo di asciugatura (meglio se un giorno intero) e poi fissare il colore stirando la stoffa sul rovescio, con il ferro caldo ma senza vapore.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 4

La comodità di questo particolare tipo di cartoncino è che è sottile ma robusto, facile da ritagliare con delle normali forbici, e persino lavabile con un semplice straccio umido, il che rende lo stencil ottenuto anche riutilizzabile.

magliette con cuori stampati con tappi di sughero 5

Infine, un piccolo accenno a queste gruccette-very-vintage... un piccolo ricordo di quando ero piccola; sono di plastica traforata, sempre in uso da decenni e sempre perfettamente funzionanti e come nuove... della serie non-fanno-più-le-cose-come-una-volta.

A presto! =)

P.S. ci sono ancora poche ore a disposizione per inserire
"link petalosi" nella raccolta

decoriciclo

che si chiuderà questa sera alle ore 23,55.
Affrettatevi per partecipare...
...ma state tranquilli perché i bellissimi post inseriti saranno sempre visibili
cliccando sul banner qua sopra e nella pagina dedicata.
Infinite grazie a tutti i partecipanti! <3

Un porro dimenticato

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Se ti dimentichi un porro seminato l'anno scorso in un vaso...


...può spuntare un bellissimo fiore!


All'inizio guardavo con un po' di sospetto quella specie di cipolla,
che non ho fotografato perché pensavo non fosse degna di nota,
che si ergeva sopra un gambo lungo circa un metro...


...finché non è esplosa in un delizioso palloncino di piccolissimi e delicati fiori.
Una bella inaspettata sorpresa.

A presto...
...con in miei "tempi estivi". =)



Nubifragio + Lavori in corso + Intervista

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Circa un paio d'ore fa siamo stati investiti da un violento nubifragio.


A dispetto delle apparenze, queste foto non sono state scattate in inverno
ma proprio oggi, alla fine di giugno.
E quel bianco che si vede non è neve, bensì grandine.


Pioggia scrosciante e vento fortissimo,
le strade trasformate in fiumi impetuosi.


L'acqua è entrata anche dalle finestre chiuse,
contro la porta si è accumulato un mucchietto di ghiaccio.


Ghiaccio che dopo più di un ora persiste adagiato sul prato.


Ho visto in rete filmati di altre strade della città in cui abito,
in tutti la cosa impressionante sono le strade inondate
da acque vorticose.
Spero che abitazioni e attività commerciali non abbiano subito danni.



Per sdrammatizzare un po'... spero che il tutto non sia stato causato
dal fatto che finalmente, dopo lungo tergiversare, oggi pomeriggio 
abbiamo dato inizio
ad un piccolo lavoretto che sognavo da diverso tempo...


...questo è solo l'inizio...
spero di poter mostrare presto il lavoro finito.

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E per finire, segnalo che oggi sono ospite a casa di Catia,


ovvero nel suo blog "A scuola con Matilde".
Il suo blog è stata una bella scoperta, fatta grazie alla sua partecipazione
Gli argomenti principali che tratta riguardano il mondo dei disturbi dell'apprendimento,
lo yoga, la spiritualità e la vita familiare, senza trascurare la creatività,
i libri e il cinema.

Dopo qualche tempo, la scoperta è stata ancor più piacevole
perché mi sono accorta che dietro lo schermo
c'è una persona che conosco da tanto tempo, 
anche se le nostre strade si sono divise in seguito al mio trasferimento
da Milano al lago Maggiore, avvenuto ormai oltre vent'anni fa.
Una bella ed emozionante sorpresa!

Nel suo post di oggi Catia ha voluto regalarmi uno spazio
dedicandomi un'intervista con domande che riguardano 
la mia creatività e il mio blog.
Se desiderate leggerla, questo è il link: 
https://ascuolaconmatilde.com/2016/06/29/passione-riciclo-creativo/

A presto! =)



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